Luce e buio

 Un esercizio di scrittura creativa. 

BUIO

Periodi bui ne sono passati tanti, tempi bui passati a lottare contro gli altri, tempi bui di incomprensione, tempi bui con la paura di pensare all’amore.  Brutti tempi ne sappiamo qualcosa, brutti tempi passati con un cappio alla gola. Ansia, paranoie, paura di sopravvivere, paura di parlare e paura di non riuscire più a scrivere. Paura in generale questo è il concetto chiave, come quando ti svegliavi, ti guardavi allo specchio alla ricerca del vero te stesso, ma nel riflesso vedevi buio, vedevi nero e al tuo fianco non trovavi nessuno. Un vero incubo deleterio. Non c’era rimedio, solo oppressione, solo voglia di sparire e cancellare il tuo nome dalla mente delle persone. Ma allo stesso tempo questo inglobava un bisogno immenso di chiedere aiuto, di attirare l’attenzione e allo stesso tempo rimanere muto. Insomma chi voleva poteva capire senza tanti discorsi, bastava guardare i tagli sui polsi. Una sorta di scudo immaginario era la protezione, uno scudo immaginario che scacciava le persone, un riparo personale abbastanza controverso che voleva escludersi dal resto però voleva qualcuno che le dicesse tranquillo io resto. 

Le idee per niente chiare, le idee in continuo cambiamento, le conferme di affetto che evaporavano dagli occhi della gente e la pura mancanza di un punto fermo. Cosa ci vuoi fare una testa troppo complessa da domare, persone che pretendono di capirti senza ascoltare. Credere nelle persone ora come ora è difficile, non sai di chi fidarti, non sai se crederci, non sai se affezionarti. Molte volte l’amico più fidato in situazioni avverse ti ha sparato dritto al cuore ed è sparito nel millesimo del suono dello sparo. Mai più visto, mai più sentito e tu che avrei dato la vita per lui e lui ti ha ferito, ti ha tradito. Cosa ci vogliamo fare ormai qui la fedeltà è un concetto astrale, troppo superiore per queste persone che annegano nella superficialità convinti della loro posizione, ma non sarebbe male mettersi un attimo in discussione.

LUCE

La luce è difficile da trovare se non la si vuole vedere. È difficile rialzarsi se continui a fare nodi sulle catene. È difficile trovare spiegazione al dolore perché lui resta non come le persone. A volte il dolore diventa tuo amico, non ti lascia mai soprattutto arriva quando sei ferito. Dolore che ti assale, che ti pervade, che non ti lascia respirare, più ne hai più te ne crei rinnovando ogni istante il pensiero. La luce non la si vede arrivare, la luce deve comparire dalla tua mente quando smette di patire, la luce arriva da dentro: è ciò che ci tiene vivi. 

A volte si spegne è normale quando è troppo il carico che ci pervade. Ma ritorna sempre e in fondo è sempre presente come la luce a fine tunnel inizialmente non la vediamo e a fine percorso tutto diventa più chiaro. Momenti in cui ti senti in gabbia, momenti in cui ti prende l’ansia, momenti in cui vorresti sparirà , momenti in cui vorresti finire, ma sono questi i momenti che segnano il nuovo inizio che dicono ce l’hai fatta ancora, hai preso per mano il mostro e lo hai stecchito. Qui torna la luce, qui torna l’armonia. Ma non esiste mondo senza oscurità, lui tornerà più forte di prima è ti vorrà annientare, tu lo guarderai in faccia e dirai: “Sono qui, vediamo cosa sai fare”.

di Sofia Casari 3^BC