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Pompei, 2mila anni dopo: ritrovati i corpi di due fuggiaschi

Riemersi due corpi, un uomo con un mantello ed il suo schiavo.

Sono stati ritrovati, nel mese di novembre, due corpi di antichi pompeiani travolti dalla furia dell’eruzione del 79 d.C. Grazie alla tecnica dei calchi in gesso, sono riemersi i resti che appartengono, con molta probabilità, ad un ricco pompeiano ed al suo schiavo.

L’immagine appare molto peculiare nei dettagli dei corpi e del mantello che ricopre il patrizio. I resti sono rimasti nella posizione in cui erano stati ricoperti dal materiale cineritico che, solidificandosi, ne ha conservato l’impronta dopo la decomposizione. Sembra quasi vedere la vita ancora pulsare nelle loro vene, su quelle dita piegate, sul mantello arricciato sul ventre, un’istantanea di 2000 anni fa che ha fermato il tempo nell’atto della fuga dei due uomini. Le vittime, forse, cercavano la fuga nel criptoportico, dove invece sono stati travolti dalla colata piroclastica alle 9 del mattino del 24 ottobre del 79 d.C. Sono morti per shock termico come si può rilevare dalla posizione contratta degli arti.  Il luogo della scoperta è la grande villa suburbana del “Sauro Bardato” a Civita Giuliana, dove già dal 2017 sono in corso scavi che hanno riportato alla luce una lussuosa villa di epoca augustea con terrazze digradanti che si affacciavano sul golfo di Napoli e di Capri e disponeva anche di magazzini per l’olio ed il vino, terreni coltivati ed un’aia per l’allevamento del bestiame. Nel 2017 gli archeologi del Parco hanno ritrovato, nelle stalle, i resti di tre cavalli di gran razza di cui un magnifico sauro bardato con accessori raffinati. Da qui il nome della villa. Si tratta anche della stessa residenza in cui sono stati ritrovati la mummia di una bimba, probabilmente figlia dei proprietari e un graffito col suo nome sul muro, affrescato con un fiore bianco.

 

Giulio Maria Testa, III B