Argentina: sì all’aborto

Il senato da l’ok, 38 voti a favore e 29 contrari

 

Le donne argentine fanno finalmente un grande passo verso la civiltà: con 38 voti a favore e 29 contrari, il Senato legalizza l’interruzione della gravidanza, possibile fino alla quattordicesima settimana di gestazione della donna.

La nuova legge consente anche un periodo di 10 giorni tra il momento del consenso e il vero e proprio intervento, per evitare che le donne provino dei sensi di colpa che possano rendere insopportabile una scelta che, di per sé, è già complicata e dolorosa. Dopo una lunga attesa in Argentina ecco la vittoria del sì: viene così accantonata la legge vigente dal 1921 che non permetteva alle donne di abortire, se non in caso di violenza sessuale o di problemi di salute della madre. Appena ricevuta la tanto attesa notizia, la gioia è esplosa nella popolazione.

“L’abbiamo conquistata”: sono le parole che riecheggiano nella piazza di Buenos Aires, dove migliaia di persone si sono radunate, hanno riso, hanno ballato e hanno gioito di fronte a questo importante traguardo. Ecco che l’Argentina entra a far parte della lista dei Paesi dell’America Latina che consentono alle donne di essere padrone del loro corpo, oltre a Cuba, Guyana e Città del Messico.

In tutti gli altri paesi ci sono delle condizioni o addirittura dei divieti: è il caso della Repubblica Domenicana, dove l’aborto è considerato un delitto punibile con 30 anni di carcere. Numerose sono, infatti, le giovani donne accusate di aver abortito dopo aver subito violenza sessuale o aver perso il feto, che si trovano in prigione.

 

Di Martina Tarca