Il fenomeno della musica Trap

Come ogni cosa, anche la musica è soggetta ad evoluzione: la storia ci porta a modificare le nostre abitudini, i nostri interessi… è un continuo mutare in ogni ambito. Ma se osserviamo tutto ciò che riguarda il mondo dell’arte, il concetto di evoluzione si fa ancora più evidente. Che si parli di pittori, scultori, letterati, musicisti, è l’arte in generale ad esprimere il cambiamento dell’essere umano nel tempo. Se ci addentriamo nel mondo della musica, ci accorgiamo che essa è lo specchio della cultura generale dell’epoca in cui si sviluppa: nel decennio in cui viviamo il genere musicale protagonista è quello della Trap.

Il Trash Rap -in abbreviazione Trap- è un genere che affonda le sue radici nell’America degli anni Duemila, ma che poi prende piede nel resto del mondo fino a giungere a noi. Gli artisti Trap, come Ghali, Salmo, Gemitaiz, Tha Supreme (in Italia), descrivono il mondo, quello fuori e quello dentro, con un ritmo più veloce di quello utilizzato magari nell’Hip-hop. Ma come tutti gli artisti degni di questo nome, essi hanno la capacità di trasmettere sensazioni ed emozioni che ti mettono a nudo, senza uno scudo, solo gridando i loro pensieri.

Hanno un’apertura mentale che solo i ragazzi, solo coloro che stanno maturando riescono a capire. Un adulto ascolta e apprezza o meno la canzone, ma noi ragazzi riusciamo ad immedesimarci nelle loro parole, che rappresentano la nostra vita , che riescono a farci credere nel vero amore, che riescono a farci capire le loro sofferenze, e credo che solo chi stia vivendo questi sentimenti lo possa comprendere. La nuova fascia d’età siamo noi, non i nostri genitori, loro sono di altri tempi, pochi hanno un’ampia apertura mentale nei confronti di questi artisti.

Io credo che i giovani di oggi abbiano bisogno di essere circondati dall’amore, da sentimenti sinceri e legami veri. I cantanti Trap sono per la maggior parte ragazzi cresciuti nelle periferie in tutta semplicità, che avevano voglia di entrare nel mondo “dei figli di papà” e di essere ricchi, come se i soldi li potessero affrancare dal mondo povero da cui provenivano…per poi accorgersi che “più ne hai più ti sfruttano”, ma quelli che ti vogliono veramente bene sono coloro che ti hanno conosciuto quando non eri nessuno.

Il Trap è una musica che finalmente è riuscita ad uscire dalla gabbia, ha marcato ormai le nostre vite rappresentando la realtà per ciò che veramente è, aprendo gli occhi alla società. Noi ragazzi forse con la musica Trap siamo finalmente usciti allo scoperto. Spesso le loro canzoni sono come delle grida di aiuto al mondo… ricordiamoci che gli adolescenti di oggi sono molto soli e tramite la musica si può esprimere tanto; potrei definirla senza esitazione come un linguaggio universale.

Solo dopo tanto tempo questo genere è riuscito a farsi rispettare, guardando infatti i vari festival televisivi di venti, trent’anni fa non c’era nemmeno l’ombra di questa nuova musica. E io credo che proprio per questo il Trap sia difficile da digerire, è normale, perché il cambiamento non è mai facile; considerando anche che nei testi delle canzoni spesso vengono trattati temi forti che al tempo erano tabù e viene usato un linguaggio allora impensabile.

Perché questo genere viene ascoltato da noi giovani? Perché ci rispecchia. E perché non dagli adulti? Perché non si identificano, anche se c’è da dire che la musica in un modo o nell’altro lega tutti, le emozioni che viviamo sono simili sia che si parli di una generazione piuttosto che di un’altra.

Si parla di epoche diverse, e questo stile è riuscito a dare voce e a farci sentire. La musica Trap rappresenta la vita di un adolescente, le delusioni d’amore e i fallimenti. Noi riusciamo a sfogarci, ci piace perché ci rappresenta ed è come se fossero nostre parole unite insieme da una base musicale.  Non sarà una musica che svanirà nel tempo, ma sarà sempre attuale, perché i temi che affronta si riscontreranno sempre, ogni anno, ogni ora, ogni minuto e ogni secondo.

La musica ci salva, io sono di quest’idea… è un luogo interiore in cui riparasi nei momenti bui, in cui ridere nei momenti felici. Grazie alla musica c’è vita.

Vittoria La Ferla 3AL