L’individuo e la natura, un rapporto conflittuale

Noi umani siamo parte della natura e dipendiamo dagli altri esseri viventi che ci circondando.
In letteratura, scrittori come Giacomo Leopardi hanno trattato il rapporto tra noi e la natura.
Un esempio è il “Dialogo della natura e di un islandese”, in cui la natura mostra indifferenza nei confronti della vita dell’uomo, perché il suo compito è garantire un “perpetuo circuito di produzione e distruzione”, nella quale gli esseri viventi vengono considerati solo degli strumenti.
Leopardi in questo dialogo vuole esprimere il fatto che la vita è orientata solo al far proseguire l’esistenza, senza che venga messo in considerazione il desiderio di piacere.
Oggi che rapporto abbiamo con la natura? Un rapporto diverso rispetto a quello del tempo di Leopardi. Possiamo considerare che la natura presenta due facce. Una, in cui la natura si mostra in modo benevolo nei confronti dell’uomo: ci garantisce risorse indispensabili per la nostra vita (cibo, acqua, l’aria che respiriamo, ecc…); l’altra, in cui si mostra maligna, perché è in grado di uccidere in modo crudele le sue creature.
Tuttavia, oggi il pericolo per la vita dell’individuo non è causato dall’ostilità della natura, ma dalle azioni umane  che causano danni all’ambiente.
Si potrebbero fare diversi esempi: le morti di migliaia e migliaia di pesci dovute all’accumulo di rifiuti nell’acqua (tanto che oggi giorno si sente parlare del cosiddetto “ottavo continente”, formato esclusivamente da rifiuti ), le morti degli uccelli causate da naufragi di petroliere e quelle degli orsi polari per lo scioglimento dei ghiacciai.
Sono tutte morti dovute dalle conseguenze dell’inquinamento e strettamente connesse con il progresso dell’uomo.
Il continuo avanzare delle nuove tecnologie è la principale causa del degrado del mondo ed influisce sulla stessa sopravvivenza dell’uomo. Le alterazioni ambientali portano la natura a ritorcersi contro noi stessi. La produzione di gas serra determina l’aumento delle temperature con il conseguente scioglimento dei ghiacciai e l’innalzamento del livello dei mari, causa di molti disastri naturali. La deforestazione  non è da meno con riduzione di ossigeno, aumento delle frane e smottamenti del terreno.
L’uomo, con il passare del tempo, crea degli squilibri degli ecosistemi ambientali, cui la natura si oppone.

Ricollegandoci a ciò che sta accadendo oggi con la presenza di questo nuovo virus, ha concesso un po’ di respiro alla nostra Terra. Il lockdown ha costretto le persone a rimanere a casa, riducendo in modo considerevole le attività produttive e l’inquinamento causato dai mezzi di trasporto, con la precipitazione di emissioni di CO2, con il conseguente miglioramento della qualità dell’aria.
Il rapporto che ci dovrebbe essere tra natura e uomo dovrebbe essere simbiotico, in cui la natura offre ciò che è necessario all’uomo, mentre l’uomo deve essere capace di garantire l’equilibrio naturale.
Però tutto questo è solo un utopia, perché purtroppo non è così e la principale causa è l’uomo, che sfrutta queste risorse per il processo di industrializzazione.
Il rapporto che vi è oggi può essere definito conflittuale, la natura si ribella a ciò che fa l’uomo.
Federico Spartà, V Dsa