BUFERA SULLA SCUOLA

Dopo due mesi di presenza a scuola e altrettanti in completa didattica a distanza, il governo stesso è ancora spaccato in diverse fazioni con idee opposte riguardo al da farsi dopo le vacanze natalizie; ciò non basta a complicare la vita degli studenti, informati sempre all’ultimo momento e spesso in maniera imprecisa, poiché anche i presidenti delle regioni propongono soluzioni contrastanti, alcuni vorrebbero chiudere tutto mentre altri si dicono già pronti alla riapertura.

L’ultima decisione prevede che il ritorno in classe delle superiori slitti all’11 gennaio nella maggior parte delle regioni, mentre elementari e medie sono confermate al 7. Questa è la mediazione raggiunta tra le diverse posizioni del Pd che premeva per il rinvio della riapertura dal 15, e quella di M5S e Iv che puntavano alla ripartenza il 7.

All’interno di questa bufera burocratica, la discussa ministra Azzolina, durante un’intervista del 4 gennaio 2021, ha affermato: “Basta accanirsi sulla scuola, si cerchino i contagi altrove”. La prima obiezione mossa a tale dichiarazione potrebbe essere dove cercare allora il motivo della risalita dei contagi, ma la ministra ha continuato sostenere che: “se in questo momento sale la curva dei contagi non può essere colpa delle scuole superiori, visto che sono chiuse da due mesi” e di conseguenza non sussiste alcun impedimento per la riapertura in presenza affiancata ad una didattica digitale integrata.

Ma in realtà, analizzando la situazione alla luce anche degli ultimi avvenimenti, l’unica sicurezza è che non c’è alcuna sicurezza, l’unica certezza è l’incertezza stessa del governo e delle regioni che sembrano giocare a Risiko con i rispettivi carrarmatini, colorando i giorni del calendario invece della plancia di gioco.

 

Articolo di Michelangelo Buonpensiero, classe 2’I

 

 

 

Fonte immagine https://www.laguida.it/2020/11/23/didattica-a-distanza-e-questo-il-momento-di-protestare/