Il buio e la luce

In generale, nella nostra società, spesso si affiancano determinate emozioni e sensazioni al concetto di buio e a quello di luce. La luce solitamente infonde pensieri positivi ed è rappresentata in contesti anche mediatici come un elemento chiaro, sincero e leale. Il buio, al contrario, ha una connotazione pressoché negativa ed è raffigurato in scenari tetri e lontani da ogni allegria.

Fin da bambini chiunque di noi era terrorizzato dal buio, quando arrivava l’ora di andare a dormire cercavamo tutti un pretesto per evitarlo, per non starcene al buio da soli nella nostra cameretta.

La paura del buio nasce inspiegabilmente, ma è abbastanza semplice trovarne le origini: abbiamo paura di ciò che non possiamo vedere, e quindi controllare. Eppure il mondo rimane lo stesso, con la luce del giorno o con il buio della sera, quindi cosa ci spinge così tanto a temere di non riuscire a vedere di notte luoghi a noi ben noti di giorno, così come la nostra cameretta all’età di nove anni?

Non è possibile dare un’unica risposta concreta, la riflessione va di certo ampliata non considerando solo il buio e la luce in senso concreto, ma anche in senso metaforico. Il buio è tutto ciò che noi non conosciamo, del quale abbiamo sentito parlare ma mai visto concretamente con i nostri occhi. Quindi possiamo affermare che il buio abbia un’accezione negativa proprio perché ci nasconde ciò che di solito è in luce. La luce è sicuramente un concetto più comprensibile: in presenza di essa possiamo vedere il mondo circostante; che sia luce artificiale oppure un caldo sole estivo, scioglie i nostri dubbi e ci mostra la realtà. Non a caso questi due concetti opposti sono ricorrenti anche nella filosofia greca dei primi tempi. Già nel significato del termine stesso “filosofia” si riporta l’elemento della luce: “filo”(avere cura, porre attenzione) e “sofia”(tutto ciò che non si nasconde, ciò che è luminoso, ciò che è in luce). Quindi si può dire che per i filosofi la luce non sia nient’altro che la verità. Facendo riferimento a due filosofi dell’antica Grecia, Parmenide e Democrito, possiamo vedere come il concetto di luce sia fondamentale per entrambi. Parmenide ammette la via della ragione e associa ad essa la luce, il giorno e pone come obiettivo appunto la verità. In contrapposizione a quest’ultima, trova anche la via dei sensi, quindi la via senza luce che porta inevitabilmente all’errore e all’illusione. Successivamente Democrito, dovendo scontrarsi con l’idea di Parmenide, ammette due forme di conoscenza: la via oscura che si intraprende attraverso i sensi, e la via della luce che porta alla conoscenza razionale e nella quale si utilizza la ragione per raggiungere la verità e nient’altro che la verità. Questo concetto dualistico di luce e buio è sicuramente affascinante e i filosofi, a parer mio, hanno dato delle risposte ottime per sviluppare meglio questa riflessione.

Elisa Azzalini 3AL