RACCONTI SOTTO L’ALBERO… Diario di Natale

Caro diario,

oggi ti scrivo perché il Natale è già passato, infatti è il 28 dicembre…

Sono sono sempre stato abituato a non vedere  i miei genitori la vigilia di Natale, perché lavoravano e facevano tutto in fretta pur di  stare insieme a noi il 25 e il 26.

La vigilia di Natale sono andato a messa a fare il chierichetto: faceva un sacco di freddo, per fortuna mi ero vestito come un pinguino. E’ stata una messa strana, iniziata alle 20.30, è durata pochissimo, infatti alle 22.00 eravamo già a casa. Purtroppo anche qui il covid ci ha messo lo zampino. 

Al rientro a casa ero felicissimo, però dopo un po’ mi sono anche dispiaciuto pensando a tutti quei Natali che abbiamo passato in venti persone: ahimè, quest’anno saremmo stati in pochi.

Il giorno di Natale sono corso in sala a vedere se c’erano i regali e, guardando il tavolo, ho visto che c’erano soltanto sei  piatti e quindi mi sono dispiaciuto ancora di più.

Ho aperto i regali e ho trovato una bellissima macchinina telecomandata sportiva a scoppio, stupenda. E invece mio fratello tra i suoi  regali ha trovato un libro proprio brutto, meno male che non era per me.

Durante le vacanze ho scoperto il mondo della cucina,  infatti ho aiutato la mamma a preparare un sacco di antipasti, ad esempio con le formine abbiamo fatto gli alberi di Natale con il prosciutto,  poi abbiamo preparato gli spiedini con wurstel, pomodori e mozzarella, il San Carlino, gli agnolotti con burro e salvia e anche il  cappone. In realtà ci ha messo lo zampino la nonna, infatti il cappone l’ha cucinato lei.

Ho allestito la tavola con i piatti in ceramica e i bicchieri a calice, senza romperli… Meno male! Poi ho messo delle forchette in argento che non avevo mai visto in vita mia.

Tutto questo, sempre aiutato dal mio fratello, tra una litigata e l’altra.

È andato tutto bene, però, ahimè, che tristezza… mi mancavano molti i miei cugini e gli zii, però non ho mai avuto la casa così ordinata a Natale, e anche molto silenziosa, anzi, troppo:  avrei preferito  vederla disordinata ma divertente.

Alle nove di sera era tutto ordinato e noi quattro a vedere un film di Natale.

Mi mancava fare il pigiama party con i miei cugini la sera di Santo Stefano, perché ormai era una tradizione: non si dormiva tutta la notte e la mamma che ci urlava che il giorno dopo lei  andava a lavorare.

E’ triste pensare in questi giorni alle feste, ad esempio Capodanno e l’Epifania, che saranno molto diversi dal solito, senza nessuno scoppio di petardi e musica con i cugini e con poco divertimento.

Spero che il prossimo anno sia un Natale diverso, soprattutto senza covid. 

Sai, diario, oggi è arrivato il vaccino a Biella e io mi vorrei offrire volontario, almeno potrò salvaguardare la vita delle altre persone, soprattutto dei miei nonni. 

Appena potremo, vorrei fare una grigliata con tutti i miei cugini, zii e nonni.

Pietro Curatolo, I D