Attenti al clima

Che mondo lasceremo ai nostri figli? 

Uno spoglio, uno senz’anima, con un solo interesse: i soldi. La  verità è che a chi governa non interessa della vita del prossimo, la loro l’hanno già vissuta.  

I Libri Sacri ci hanno insegnato ad amare il nostro prossimo, ma ormai non  ci ricordiamo nemmeno più come si fa, non sapremo come raccontare ai  nostri figli della natura ormai scomparsa, degli animali uccisi solamente per una nuova giacca da regalare alla donna che finge di amarci.  

Non è colpa nostra degli errori commessi da chi ha vissuto prima di noi,  ma lo sarà per quelli che vivranno dopo. Nessuno è responsabile di dove nasce, ma ciascuno lo è di dove muore.  

Tutti i rifiuti che abbandoniamo nel mondo in cui viviamo, nella nostra casa,  finiranno per rovinarla, distruggerla. 

Tutto ciò porta alla ricerca di una nuova casa anziché salvare quella che abbiamo. I  miliardi spesi per colonizzare il pianeta Marte non salveranno il  nostro, né tantomeno la razza umana. Perché non usarli per combattere  il problema delle alte temperature che elimineranno l’agricoltura, per  evitare l’estinzione di determinate specie di animali (alcune cruciali per la  nostra sopravvivenza), per evitare di vivere in un cielo perennemente  grigio?  

Lo smog delle grandi città finirà per riempirci di tumori, il  surriscaldamento globale porterà tutto ad un semi-inferno, tutto si  scioglierà tranne il cuore, ormai freddo da tempo, delle persone. Le grandi fabbriche attuali, la Rivoluzione Industriale e tutti gli eventi  drastici accaduti fino ad oggi non sono le uniche cause del cambiamento  climatico, basta pensare a tutto ciò che facciamo noi quotidianamente. L’eccessivo uso degli autoveicoli, la mancata raccolta differenziata o i rifiuti buttati per la strada possono segnare il nostro  destino.  

Parafrasando Fedez, gridiamo rivoluzione ma con le braccia conserte, fermi ad aspettare un  cambiamento senza prima cambiare noi, come se fossimo perfetti, privi di  difetti, con il caos del mondo che nasce dal nostro caos interiore senza  rendercene conto, sentiamo la mancanza dell’aria pulita ma lo accettiamo  morendo lentamente. 

Ai nostri figli, e non solo, dovremmo insegnare il rispetto reciproco verso  un pianeta che ci ama da miliardi di anni e che noi non abbiamo mai  imparato ad amare, un sentimento sottovalutato, quasi non calcolato,  che ci porterà alla fine di tutto, alla fine della gioia ma all’inizio del  terrore, della disfatta irreparabile. 

Siamo quasi a quel punto, a quello di non ritorno, e dire solamente  “rispettate l’ambiente” non ci aiuterà, serve di più da tutti noi e per ora  stiamo fallendo, una caduta che farà molto male, più di quello  immaginabile.

Aiutiamoci, si può ancora fare, non è ancora la nostra ora  ma è il nostro momento per garantire un futuro migliore. Non troveremo una seconda casa, non troveremo speranze nello spazio,  non troveremo un altro pianeta come questo.

Dennis Tucci, 3G