Coco Chanel, la rivoluzione nel mondo della moda femminile

Chanel è uno dei più celebri e famosi brand d’alta moda, fondato da Gabrielle Chanel (più nota come Coco) nel 1910 a Parigi. Ma come mai ha avuto così tanto successo nel XX secolo?

La risposta è semplice: ha rivoluzionato il vestiario femminile con nuove idee, modelli e tessuti, ma soprattutto ha ribaltato la posizione della donna, in un’epoca dove iniziano a prendere piede le rivoluzioni femministe. 

La sua prima attività, avviata con l’aiuto economico dell’amante, le permetteva di vendere cappelli tra i nobili dell’alta società di Parigi, che rimanevano stupiti dalla semplicità delle sue creazioni in paglia in un momento storico come la Belle Epoque che imponeva abiti e accessori sontuosi e vistosi.

Si fece ispirare dai fatti che viveva nella vita quotidiana, quando allargò l’attività anche ad altri tipi di capi. L’infanzia vissuta in un monastero le diede le idee per vestiti semplici e austeri e le tuniche delle suore le procurarono questo suo amore per il bianco e il nero, colori che lei definisce “la bellezza assoluta”. I suoi maglioni furono ispirati dai marinai, nel suo periodo passato a Deauville, i suoi completi in tweed scozzese dalla sua relazione con il duca di Westminster e infine i pantaloni da cavallerizza che ricordavano la vita equestre durante la relazione con il suo primo amante.

Coco Chanel riuscì nel suo intento nonostante non sapesse né cucire né disegnare. Diceva di avere un progetto in mente, prendere la stoffa e attaccarla sul manichino fin quando non raggiungeva il suo obiettivo prefissato. I suoi vestiti non ebbero tanto successo nei primi tempi, fin quando non scoppiò la prima guerra mondiale e le donne facoltose si spostarono da Parigi a Deauville per soccorrere i feriti. I suoi abiti erano i più consoni e i più comodi per le attività di volontariato delle donne di Parigi. 

Alla fine della guerra introdusse nelle sue collezioni il Jersey, tessuto fino ad allora usato solo per la biancheria, ma questo la avvicinava sempre di più a quello che poi sarebbe stato il titolo di “regina del genre pauvre” una povertà di lusso. Insomma, le mode lanciate da lei non furono poche, compresa quella del tubino nero, “le petit robe noir”, e perfino dei capelli corti, che ha dovuto tagliare perché si era bruciata  sui fornelli.

La vera rivoluzione arriva dopo la seconda guerra mondiale, quando mette in vendita abiti semplici e comodi, ispirati proprio a quelli delle commesse, e borse dotate di tracolla per avere le braccia libere, perché “la vera eleganza non può prescindere dalla piena possibilità del libero movimento”. Era un invito a tutte le donne non solo ad abbandonare le costrizioni di bustini e corsetti, ma anche e soprattutto ad entrare nel mondo del lavoro. In un periodo storico come il dopoguerra, nel quale la rivolta delle donne farà ottenere il voto e l’affermazione dei propri diritti sul lavoro, Chanel si mostra completamente aderente a questi movimenti e alla libertà (non solo di movimento) della donna. 

Inutile dire che Coco portò più scandali che mode incatenate al passato. Un esempio sono i pantaloni da donna. Lo scandalo molte volte, come in questo caso, fa storia, e in un mondo dove la donna ha da sempre indossato la gonna, una proposta del genere può fallire miseramente o avere un successo folle. La risposta al giorno d’oggi sembra più che ovvia, per questo ogni donna dovrebbe esserle grata: Coco Chanel  gettò le fondamenta della trasformazione del genere femminile, nel vestiario, nella vita e nel lavoro. Infondo se noi donne oggi indossiamo i jeans è anche merito suo.

Ottavia Baglieri, 3BC