La musica che fa star bene

Dopo oltre cinquant’anni di ricerca scientifica, i risultati affermano che la musica possa avere, grazie al ritmo e alla sincronizzazione, un ruolo importante nel trattamento di alcuni disturbi del linguaggio, come la dislessia, ma anche nella riabilitazione di malattie neurodegenerative, come il Parkinson.
Dagli anni sessanta la musicoterapia ha occupato una posizione importante nel campo dell’intervento psicologico.
La musicoterapia è una modalità d’approccio sensoriale che utilizza il suono o la musica per finalità terapeutiche e per intervenire su disagi fisici, psicologici e psicopatologici. Le modalità d’approccio del musicoterapeuta possono essere di due tipi: la musicoterapia attiva (suonare) e la musicoterapia recettiva (ascoltare).
La musicoterapia è stata, inoltre, molto importante nell’ambito del coma. Permette di trovare un contatto con i pazienti, ma cercare di avviare una comunicazione con una persona in coma è molto difficile.
Con la conoscenza dell’identità sonora del paziente si cerca di “contattarlo” facendogli ascoltare i brani più significativi per lui, per attivare un contatto emotivo. Non bisogna, però, aspettarsi risvegli improvvisi e miracolosi.
La musicoterapia comunque, nel suo complesso, è un percorso che permette all’individuo di esprimersi diversamente e riesce ad arrivare anche dove le parole risultano irraggiungibili.

Barcelli Giorgia, III B