Mi chiamo Io


“Mi chiamo Io e non so chi sono.”
Se vi indentificate in questa frase mi dispiace per voi, non avere un’identità e non avere un qualcosa a cui aggrapparsi è un dolore terribile. Guardarsi dentro e non riconoscersi, magari non fisicamente, magari perché in quel determinato momento della nostra vita stiamo studiando per un qualcosa che in realtà non ci piace fare e che non rispecchia chi siamo e chi vorremmo essere. Semplicemente è un periodo della nostra vita in cui tutte le scelte che abbiamo fatto in passato e che ci hanno condotto qui ci sembrano sbagliate, noi ci sentiamo sbagliati e non ci riconosciamo più: iniziamo a dubitare dei nostri interessi, dei nostri hobby, delle nostre idee e dei nostri ideali. Mettiamo in analisi ogni nostro singolo comportamento, ci sentiamo distaccati da quello che vedono gli altri di noi, ci rendiamo conto che abbiamo perso pezzi importanti di noi, forse non riusciremo mai a recuperarli oppure troveremo il modo di ritrovare qualcosa e nel migliore dei casi tutto, ma la sensazione non passerà facilmente, il senso di vuoto assillante che si fa sempre più pesante e persistente occupa oppure occuperà pian piano tutte le nostre giornate.

Mariangela Abramo 2Q classico Cambridge 2.0 – liceo Vico Napoli