Curiosità e stravaganze della Regina Vittoria

Il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda ha avuto come sovrana, dal 1837 alla sua morte, la Regina Vittoria, donna rigida, bacchettona e moralista per alcune cose, innovatrice per altre.

Era nata per “dovere dinastico”. Il re Giorgio III, pur avendo molti figli, non aveva nipoti. La successione era pertanto a rischio. Impose pertanto ai figli maschi, ancora celibi, di sposarsi e di “darsi da fare”.

Il padre di Vittoria, Edoardo, duca di Kent, si sposò nel 1818 a 51 anni e Vittoria nacque il 24 maggio 1819. L’anno dopo la sua nascita, il duca di Kent morì e Vittoria crebbe sotto la supervisione di sua madre, la principessa tedesca Vittoria di Sassonia. Ereditò il trono a diciotto anni, dopo la morte senza discendenza legittima dei suoi tre zii paterni. Le vennero insegnate in fretta e furia ben due lingue, l’inglese e il francese, poiché parlava solo il tedesco. Nel 1837 divenne regina.

L’anno prima dell’incoronazione conobbe e si innamorò di Alberto di Sassonia Coburgo Gotha, suo cugino di primo grado, e lo sposò nel febbraio del 1840.

Ciò che non molti sanno è che la richiesta di matrimonio dovette partire da lei in quanto detentrice di un rango superiore rispetto a quello dello sposo. Si sposò indossando un abito bianco, assolutamente inusuale per un matrimonio poiché a quei tempi il colore della purezza era l’azzurro e il bianco era, per le regine, il colore del lutto.

Fu la prima regina a risiedere a Buckingham Palace, anche se trascorreva lunghi periodi a Balmoral in Scozia, a Windsor e a Osborne House sull’Isola di Wight.

Dopo 9 mesi di matrimonio, nel novembre del 1840 nacque la prima dei 9 figli della coppia. Vittoria considerava la gravidanza una faccenda molto spiacevole, non apprezzava affatto i neonati. Infatti rifiutò sempre di allattare, sostenendo di non essere una mucca.

Fu per questo motivo che la regina Vittoria venne anche ricordata come una delle prime donne a partorire sotto effetto di un’anestesia a base di etere.

Di contro, pare fosse una donna molto passionale. Quando il medico, dopo il nono figlio, le sconsigliò di averne altri, lei protestò poiché questo avrebbe avuto ripercussioni sulla sua vita intima.

Nonostante l’ apparente modernità che sembrava caratterizzarla, Vittoria osteggiò apertamente le suffragette e la loro battaglia per il diritto al voto.

Alla morte di suo marito Alberto, nel 1861, indossò il lutto per il resto della sua vita, vestendo di nero, anziché di bianco, come era consueto per un monarca in lutto.

Una delle curiosità più originali la riscontriamo nelle ultime volontà per il suo funerale e nella lista degli oggetti che voleva fossero posti nella bara.

Un elenco di ben 12 pagine, che non doveva essere mostrato ai suoi familiari. Alcuni di questi oggetti erano: un calco in gesso della mano del suo defunto marito, il suo anello nuziale, una foto del suo amante John Brown, l’anello nuziale della madre del suo amante, un mantello ricamato da sua figlia Alice.

di Giacomo Varriale