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L’ Uranio: Tra l’energia nucleare, l’uranio impoverito e la dominazione “cielo”

Alessandra Cardaci 3DSA liceo Boggio Lera

 

L’Uranio, questo elemento così tanto nominato, ma come mai?

Utilizzato nelle centrali nucleari e citato da Platone, ed elemento pericolosissimo, l’uranio è tra gli elementi sicuramente più nominati, ma perché?

Cos’è l’Uranio?

Non possiamo non introdurre l’articolo in questione senza prima determinare in modo adeguato il soggetto in questione.

Uranio, il cui simbolo è U , è un metallo bianco-argenteo ed è il 92esimo elemento della tavola periodica; fa parte degli attinidi, quegli elementi la cui caratteristica è il loro cedere elettroni (caratteristico appunto dei metalli) ma soprattutto la loro estrema radioattività, infatti, il suo isotopo 235U trova impiego come combustibile nei reattori nucleari e nella realizzazione di armi nucleari.

Possiamo trovare l’uranio veramente ovunque: nelle rocce, nel suolo, nelle acque e persino negli organismi viventi.

Tra economia e pericolosità: la radioattività 

L’uranio fu il primo elemento fissile scoperto in natura; questa proprietà lo rende la principale materia prima per la bomba nucleare e per la costruzione e l’alimentazione di reattori nucleari.

Energia nucleare

Iniziamo quindi, con l’identificare l’energia nucleare. L’energia nucleare è quell’energia prodotta dalla fissione o dalla fusione dei nuclei atomici, per produrre poi energia per dei generatori di corrente elettrica. Fu una svolta per la storia, dato che questa scoperta portò a produrre enormi quantità di energia utilizzando relativamente poche risorse. 

Contrariamente a come succede durante la combustione dei fossili, come per esempio il petrolio, nelle centrali nucleari non è presente l’emissione di anidride carbonica.

Tragedie che hanno segnato la storia

Ma, cosa può andare storto in una centrale nucleare dove tutto è controllato e ispezionato quasi alla perfezione?

Purtroppo, ricordiamo nella storia incidenti che hanno segnato l’intera umanità, come l’esplosione di Chernobyl nel 1986. Le tesi delle cause dell’esplosione sono diverse, forse un’inadeguata progettazione del sistema di controllo, oppure un errore umano da parte degli operatori, o ancora una somma di molteplici imperfezioni sia nell’ambito umano e sia nell’ambito artificiale. 

Inoltre, come citato prima, l’utilizzo dell’uranio viene anche impiegato nell’ambito militare, e anche qui ricordiamo due tragedie, quelle delle due bombe atomiche lanciate su Hiroshima e Nagasaki, operati sul finire della seconda guerra mondiale dagli Stati Uniti in Giappone. Altre tragedie, anche abbastanza comuni, riguardano l’uranio impoverito, e quello che può causare all’uomo.

Uranio impoverito

L’uranio impoverito è un sottoprodotto del procedimento di arricchimento dell’uranio, e viene utilizzato nelle munizioni anticarro e nelle corazzature di alcuni sistemi d’arma. Se adeguatamente legato e trattato ad alte temperature, l’uranio impoverito diviene duro e resistente come l’acciaio temperato. Essendo un materiale radioattivo e tossico, molti soldati militari, inconsapevoli dei danni gravissimi che l’elemento può portare, purtroppo sono deceduti, nonostante l’aiuto degli ospedali. 

Distruggendo i legami fra molecole, le radiazioni danneggiano le cellule generando radicali liberi, ma soprattutto alterano le grandi macromolecole del DNA e dell’RNA. Ricordiamo Antonio Attianese, un ranger dell’esercito che, dopo aver combattuto all’estero, ha contratto un tumore. Dopo aver richiesto il rimborso per le spese mediche, i suoi superiori lo hanno minacciato di fargli terra bruciata se egli avesse reso pubblica la storia. Ciò perché, l’utilizzo delle armi con uranio impoverito è stato impedito secondo l’art.23 della Convenzione dell’Aia del 1899 e la Convenzione di New York del 1976; essendo un elemento radioattivo con persistenza ambientale, non può essere utilizzato nelle armi convenzionali.

Uranio e Urano

Spesso ci confondiamo anche tra Uranio e Urano, uno degli otto pianeti del nostro sistema solare, ma attenzione, possiamo giustificarci dicendo che il nome dell’elemento deriva proprio dal nome del pianeta. Infatti, identificato nel 1789 dal chimico tedesco Martin Heinrich Klaproth all’interno del minerale uraninite, egli decise di denominare l’elemento uranio in riferimento al pianeta Urano, appena scoperto nel 1781.

Platone e “iperuranio”

Una piccola curiosità sulla filosofia. Platone, filosofo greco, esprime il concetto del mondo delle idee, detto “iperuranio”.

 Il significato della parola Uranio, in greco, è “cielo”. Secondo Platone l’Iperuranio è quella zona al di là del cielo dove risiedono le idee.

Ma perché questo collegamento? Molti hanno ipotizzato che l’iperuranio fosse dunque l’uranio arricchito. Ovviamente questa credenza è stata abbattuta, e la parola non ha niente a che fare con l’elemento della tavola periodica come certe persone credono.

Conclusioni

Insomma, come abbiamo potuto vedere, l’Uranio è un elemento abbastanza interessante, soprattutto per quanto riguarda le sue proprietà radioattive, di cui se ne può parlare per molto. Di certo non è l’unico elemento radioattivo della tavola periodica, ma sicuramente è il più utilizzato riguardo questo ambito, grazie alle sue caratteristiche particolari.

Un elemento interessante di cui si è abbastanza curiosi, ma da cui bisogna stare alla larga!