• Home
  • Blog
  • Articoli
  • Viaggio virtuale al centro di ricerca d’avanguardia di Ginevra, il CMS

Viaggio virtuale al centro di ricerca d’avanguardia di Ginevra, il CMS

Foto di Alessia Della Gatta

Durante la mattinata di oggi, 25 gennaio 2021,  gli studenti del Polo Mattioli hanno intrapreso un viaggio virtuale, inoltrandosi nel CMS (Compact Muon Solenoid) del CERN di Ginevra, accompagnati dalla Dottoressa Sonia Natale e dai suoi colleghi del Dipartimento di Fisica.

Il CMS è uno dei due più grandi rivelatori di particelle esistenti costruiti su LHC (Large Hadron Collider) e il suo scopo è quello di compiere ricerche su diversi esperimenti fisici, tra i quali spiccano l’osservazione del bosone di Higgs e delle particelle che potrebbero costituire la materia oscura.

Visita alla “Caverna”

Particolare del rivelatore

Il tour è stato possibile grazie ai collaboratori Jacob e Noemi che, riprendendo con un cellulare, hanno fatto osservare l’interno della cavità posta a 100m sotto il suolo terrestre, dove ogni giorno migliaia di esperti compiono esperimenti. L’intera sala è suddivisa in due stanze tra loro collegate, qui spiccano due bottoni, uno verde, che impedisce alle particelle di entrare nell’acceleratore, e uno rosso, che impedisce immediatamente la circolazione, qualora le particelle dovessero introdursi nell’acceleratore. Le postazioni nella cavità-caverna sono molteplici e ognuna svolge una funzione specifica: la più importante è la shift leader che si occupa della presa dati.

L’esperta ha descritto LHC come un enorme ottagono, con angoli leggermente smussati, che per comodità viene rappresentato con una circonferenza. Le sue dimensioni sono circa 25m di lunghezza, 15m di altezza con un peso di circa 14 mila tonnellate.

Foto di Alessia Della Gatta

È composto da una serie di magneti che si susseguono con una certa regolarità ed ha la forma di un oleodotto leggermente ricurvo. La macchina presenta 5 marce che colpiscono i protoni prima di arrivare alle collisioni: LINAC, PS booster, PS, SPS e LHC.

Struttura dell’acceleratore

L’acceleratore è un grande cilindro a fette e tra ognuna di queste fette vi è uno spazio, cosicché le persone possano entravi facilmente per lavorare.
Per accedere in questi ambienti è indispensabile fare il controllo del dosimetro, del peso e dei raggi infrarossi, giacché potrebbero esserci fasci di protoni liberi.
Con parole chiare e accessibili, i ricercatori sono riusciti a fornire agli studenti dettagli preziosi, nozioni tecniche che avvicinano ancor di più gli studenti al mondo della fisica.
Oggi i partecipanti hanno avuto una formidabile occasione. Hanno potuto visitare, anche se virtualmente, parti della caverna e del rivelatore che normalmente non sono accessibili ai visitatori.

Intendiamo vivamente ringraziare Sonia Natale e tutte le persone che hanno reso questo tour possibile. Ci hanno fatto sentire davvero lì con loro, nella caverna.

di Angelica Cozzolino