Come diventare ricercatore CERN

Il Festival della Scienza Ad/ventura procede anche quest’anno senza alcuna esitazione. Il 25 gennaio si è tenuto il convegno “Come diventare ricercatore CERN” tenuto dalla ricercatrice del CERN di Ginevra, Sonia Natale. Un’aspirazione che a molti può sembrare lontana, irraggiungibile, ma come ci spiega la ricercatrice, il suo è un lavoro come tutti gli altri. Richiede, infatti, sacrifici, dedizione e qualche straordinario, come qualsiasi altra professione. Va dunque abbandonato, dice la Natale, il mito dello scienziato col camice bianco, che gioca con i dati, alla ricerca dell’«Eureka!». Essere ricercatori vuol dire anche routine, analisi dei dati, meeting. Quello che è vero, è che la Fisica è anche creatività, quando, per spiegare i segreti che l’Universo ancora cela, si producono con un pizzico di fantasia, nuove teorie e modelli da verificare sperimentare.

L’UNIVERSO

Una breve panoramica dell’Universo, tuttavia, è sufficiente a capire come nemmeno quell’immaginazione basti attualmente per spiegare quello che ancora ci è ignoto. E’ calcolato che tutto ciò che esiste nell’Universo sia costituito dal 70% di energia oscura, dal 25% di materia oscura e dal 5% di materia definita “ordinaria”, ovvero osservabile. Quella oscura è impossibile da osservare, poiché non emette luce. Cosa sia esattamente, come si sia formata e dove si trovi, rimangono interrogativi a cui i ricercatori, come Sonia Natale, stanno ancora cercando di rispondere. Si pensi altrimenti ai bosoni di Higgs, capaci di conferire massa ad altre particelle, la cui esistenza è stata solo ipotizzata e si ricercano ancora prove sperimentali.

IL DIALOGO CON GLI STUDENTI

Rispondendo alle domande degli studenti, la ricercatrice chiarisce il ruolo fondamentale che l’acceleratore di particelle del CERN, il CMS, potrebbe avere nel trovare delle risposte. Lo scontro tra particelle controllato riproduce un brodo primordiale, simile a quello nato nei primi istanti dopo il Big Bang. Il CMS è, quindi, una sorta di macchina del tempo, che potrebbe aiutarci a capire quale differenza c’è tra materia e antimateria. Potrebbe portare ,inoltre, alla formulazione di una legge fisica che spieghi perché nella porzione di Universo da noi osservabile esista un’apparente preferenza per la materia piuttosto che per l’antimateria.

Queste sono alcune prospettive per il futuro della ricerca mondiale nel campo della Fisica verso il quale persone come Sofia Natale lavorano ogni giorno. Il perché di tanto lavoro e impegno? Pur cosciente che non potrà mai comprendere tutto, la ricercatrice risponde semplicemente: “il piacere intellettuale”. La ricerca può essere gratificante quanto un gelato al nostro gusto preferito. Complice, nel suo caso, una propensione caratteriale a voler imparare sempre cose nuove. Se portata avanti con passione, la ricerca diventa un piacere più che un semplice lavoro.

di Luca Prospero e Giulia Di Paolo