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Riflessione sul 27 gennaio. Il razzismo tra passato e presente

Rubrica “Giornata della Memoria” di Liberamente Boggio Lera

 

Il 27 Gennaio ricorre la Giornata della Memoria, un’occasione molto particolare, in quanto ricorda un evento storico che ha colpito tutti e tutte noi come esseri umani.
Gli anni della Seconda Guerra Mondiale e dell’Olocausto furono attimi tragici e gli eventi che li caratterizzarono furono violentemente disumani, tant’è che, a distanza di più di cinquant’anni, ancora riaffiorano nella mente di tutti e tutte noi.
Questi ricordi devono aiutarci ad imparare qualcosa di nuovo, a tenere viva la memoria affinché non si replichi lo stesso errore.
Ciò che ho appreso io è che molte volte non diamo peso alle parole che ogni giorno usiamo.
Spesso ci sembra “normale”, quando vediamo una persona di nazionalità, religione, ideologia o colore della pelle differenti dai nostri, usare degli appellativi che, nella maggior parte delle volte, sono dispregiativi e irrispettosi.
Tutto ciò può essere racchiuso in una semplice parola ricca di significato, tragica eco dei momenti più bui della Storia: RAZZISMO.
Otto lettere che, unite assieme, sono gonfie di significato.
Otto lettere che, unite assieme, denunciano ogni forma di discriminazione discriminazione, ma, soprattutto, palesano l’ignoranza. Sì, IGNORANZA perché, secondo me, nel 2021, dopo tutto quello che è accaduto negli anni e nei secoli precedenti, compiere atti di razzismo, verbali o fisici, significa non avere rispetto per gli altri e le altre e, soprattutto, per i sei milioni di ebrei innocenti uccisi in quei buissimi anni.
Infine, vorrei concludere questa mia riflessione con una bellissima frase che mi ha colpito particolarmente:
“Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto, può ritornare”.
(Primo Levi)

 

 

Simone Giuliano, 2ªD