Hortus conclusus – Vasto in Versi

Un micio su una muraglia sdentata si stiracchia, curioso, scansa con la zampa il fascio di luce. Una piccola rosa, forse un bocciolo mai schiuso che dondola ad un’arietta strana, passata per caso.  Un verde intenso e prepotente si è preso ogni spazio, il perimetro di un antico hortus conclusus, il suo viale diritto,  le colonne del sentiero,  una piccola esedra bianca che ne determina il confine.  Un luogo ricco di storia, di monaci, di nobili: il giardino del palazzo Genova -Rulli. Dalla garbata prospettiva centrale rimaniamo per un po’ in attesa di qualcosa, anzi di qualcuno.  Eccolo,  Dante, “..di mediocre statura… era il suo andare  grave e mansueto, d’onestissimi panni vestito, in quello abito che era alla sua  maturità convenevole.” (dal Trattatello in laude di Dante di Boccaccio).  Cammina e osserva “ […] quante e quali e come ordinate poste fossero le piante che erano in quel luogo […] nel mezzo del quale […] era un prato di minutissima erba […] chiuso dintorno di verdissimi e vivi aranci e cedri”. E’ possibile ancora percepire l’odore un po’ aspro di quegli agrumi e tra la minutissima erba spiccano dignitosi dei fiori selvatici.  Chi l’ha detto che non c’è più vita nel passato. Provare per credere, vedere per sognare.

Dal Festival della Scienza 2021 del Polo Liceale “R. Mattioli” di Vasto, in collaborazione con Piazza Dante progetto nazionale per i settecento anni dalla morte del poeta.  Un grazie alla voce recitante di Massimiliano Polilli, alle immagini e alla regia di Valerio Tinari e soprattutto alla squisita disponibilità del sig. Antonio Ottaviano  presidente dei Vigili del fuoco in congedo.

di Redazione Mattioli’s Chronicles