EMOZIONI e COLORI: Come questi ci influenzano

Avete mai pensato che i colori, oltre a rallegrare il mondo, trasmettono emozioni? Ogni colore, che sia primario o secondario, suscita un’emozione o uno stato d’animo. Ci condizionano e trasmettono umori diversi a seconda della tonalità. I colori caldi (giallo, arancione e rosso) sono aggressivi, irrequieti o stimolanti e positivi, mentre quelli freddi (violetti, blu e verdi) sono negativi, scostanti e riservati, tranquilli o sereni. Per esempio il giallo stimola felicità e freschezza; mentre il blu fiducia e stabilità. Il rosso suscita passione e coraggio; l’arancione creatività; il nero e bianco rispettivamente mistero ed eleganza e purezza e semplicità.

I colori hanno un effetto psicologico: il giallo stimola i nervi e purifica il corpo, ma può suscitare anche ansia e frustrazione; l’arancione aumenta i livelli di entusiasmo ed energia; il blu induce calma e sicurezza o, in alcuni casi, freddo e depressione; il rosa rappresenta gioia e delicatezza; il viola crea suspense e mistero; il nero invoca tristezza, paura e infelicità.

L’influenza che hanno i colori sulla componente psicologica umana è utilizzata anche dal cinema per descrivere umori e riuscire a coinvolgere lo spettatore a livello emozionale ed inconscio. Per esempio nel film “Matrix”, le scene ambientate nella Matrix sono caratterizzate da una spiccata tonalità verde, rispetto a quelle ambientate nel mondo reale in cui prevalgono i toni del blu. La scelta del colore di fondo pellicola non è casuale: il verde è stato scelto infatti per far sentire gli spettatori a disagio rispetto alle scene ambientate nel mondo reale, i cui toni sono più rassicuranti.

Se prendiamo invece il film “Divergent”, i colori sono utilizzati per indicare un’appartenenza. In una Chicago del futuro l’umanità, per evitare la possibilità di conflitti, si divide in cinque fazioni. I membri della fazione degli Eruditi, che hanno come valori l’intelligenza e la conoscenza, indossano un abbigliamento blu, che evoca la calma e stimola il cervello. Gli Intrepidi, che perseguono il coraggio, vestono unicamente il nero, simbolo di audacia. I Pacifici, che perseguono la gentilezza e la condivisione, indossano indumenti di colore rosso e giallo, simbolizzando la felicità. Gli Abneganti credono nell’altruismo e il loro colore distintivo è il grigio, che gli permette di non essere notati. Infine i Candidi perseguono fermamente il valore dell’onestà e indossano sempre abiti bianchi o neri, perché credono che la verità sia bianca o nera.

Tra gli esempi non potevamo non inserire la famosa saga “Harry Potter” in cui la scelta dei colori ha una certa importanza. Il rosso contraddistingue i Grifondoro ed è associato alle emozioni più divampanti; il bianco, per Silente, rappresenta quiete ed equilibrio; il verde è il colore che appartiene ai Sempreverde ed è collegato alla magia oscura e alla morte; i blu caratterizza i Corvonero, simbolo di intelligenza; il giallo alla positività dei Tassorosso.

Oltre alle emozioni, di cui abbiamo parlato prima, i colori sono spesso associati ad alcuni avvenimenti e/o usanze. Per esempio: il nero, indossato almeno in occidente in occasioni di lutto, è un non colore, per cui indica l’oscurità, l’assenza di luce e ciò che non conosciamo, la morte appunto. Il bianco, spesso indossato dalla sposa al matrimonio, indica la purezza, la raffinatezza e l’eleganza della donna; ovviamente queste tradizioni si legano al passato e molte donne non usano più indossare l’abito bianco al matrimonio. Un’altra associazione è quella del famoso simbolo dello yin e dello yang: yin di colore nero, che appunto indica l’oscurità, la confusione, il male, e lo yang, di colore bianco che indica il bene, la luminosità e la chiarezza.

Un esempio, molto noto a noi, soprattutto negli ultimi anni, è quella della bandiera lgbtq+. Come ben sappiamo la bandiera identificatrice della comunità lgbtq+ è quella arcobaleno, simile alla bandiera della pace, anch’essa con i colori dell’arcobaleno, questo perché? L’arcobaleno è appunto simbolo di pace e armonia. La bandiera fu dipinta da Gilbert Baker, un attivista e artista statunitense, che attribuì un significato specifico a ognuno dei colori nel modo seguente: rosa=sessualità, rosso=vita, arancione=salute, giallo=luce del sole, verde=natura, celeste=magia e arte, blu=serenità, viola=spirito. Talvolta chiamata “bandiera della libertà”, è stata usata come simbolo dell’orgoglio gay, i colori simboleggiano appunto i diritti della comunità.

Per concludere, i colori non sono solo semplici differenze cromatiche percepite dall’occhio, ma rappresentano molto di più. Inducono un articolato meccanismo di percezione emotiva capace di influenzare i nostri stati d’animo.

Margherita Cito e Margherita Mussomeli, 3C