Adolf Hitler: il genio del male

Adolf Hitler è stato un politico tedesco di origine austriaca, cancelliere del Reich dal 1933 e dittatore della Germania dal 1934 al 1945. 

Egli si acquistò il potere attraverso un susseguirsi di sfide e per il suo orgoglio sprezzante, giungendo, così, ad invadere la Polonia l’1° settembre del 1939, dando il via alla seconda guerra mondiale. Hitler era molto diverso da come si mostrava: era l’unione di due personalità completamente opposte, una dolce, sentimentale, con scarsa attitudine al comando, l’altra, invece, crudele, spietata, impositiva, pronta ad andare avanti indipendentemente dalle conseguenze che avrebbe raggiunto.

La sua vita si basava su un primo Hitler che non riusciva a lasciare il suo compagno di battaglia ferito, era un Hitler che passava le sue serate a guardare film o nei cabaret; era un Hitler che si lasciava influenzare da rapporti scandalosi con la nipote o che amava farsi prendere a calci dalle amanti ballerine.

Egli era stanco di essere sottovalutato, cacciato da qualsiasi cosa volesse intraprendere e sviluppare, come quando fu cacciato dall’Accademia d’Arte, simpatizzante di ebrei e omosessuali, affatto incline a qualcosa di inspiegabile e spregevole nei loro riguardi. Ma Hitler non riusciva a vivere con queste due personalità che vivevano al posto suo senza fargli scegliere ciò che lui stesso voleva essere e diventare, ecco perché in lui predominò la parte crudele di un Hitler che urlava ai raduni “le teste rotoleranno” oppure “non ci sarà pace nel paese fino a quando un corpo non penderà da ogni palo della luce”. 

Lo scopo di Hitler era chiaro: egli voleva essere il supremo, colui ai quali tutti avrebbero obbedito e chi non l’avesse fatto sarebbe stato una vittima per la sua mente perversa. 

Nessuno poteva competere con la sua mascolinità, con la sua forza, nessuno poteva superare il suo obiettivo principale alla quale lavorò duramente giorno e notte con poco sonno o senza riposo: il suo paese doveva essere pulito da ogni essere o cosa che avrebbe macchiato la nazione; questi esseri furono proprio gli ebrei e oltre loro vi erano omosessuali, zingari, tutti coloro che non sarebbero stati degni di vivere. 

Agnese Salice, liceo E.Boggio Lera, 3°B