Influencer e ruolo sociale al tempo del Covid

Il periodo di lockdown ha avuto un forte impatto sulla vita di tutti, facendo emergere sempre di più la necessità di comunicare, condividere e stabilire relazioni autentiche attraverso i social network.
Un trend confermato da tutte le piattaforme che in questi ultimi mesi hanno assistito a un inevitabile incremento del tempo di connessione da parte degli utenti e un aumento senza precedenti di interazioni tra influencer e follower su Facebook, Instagram, Twitter e YouTube. Un’evoluzione dei social network che ha comportato un aumento esponenziale della visibilità ottenuta dagli influencer e da cui è emerso sempre di più il loro potere mediatico. Un ruolo di maggiore rilievo utilizzato per sostenere e lanciare iniziative di solidarietà e donazioni per sconfiggere il Covid-19, ma anche per raccontare la propria quotidianità domestica. Il rapporto di fiducia che si viene a creare con i propri follower si è rafforzato: lo scenario totalmente inaspettato, verificatosi a seguito dell’emergenza Covid-19, ha aperto l’influencer marketing a nuove prospettive.

I primi a cogliere a pieno l’evoluzione dei linguaggi e dei contenuti sono stati gli influencer che hanno saputo interpretare al meglio il ruolo di content creator, grazie alla pubblicazione di messaggi spontanei e autentici, cosiddetti messaggi “generativi”. Strategia o meno, gli influencer sono stati la televisione dei giovanissimi e dei giovani adulti, durante il periodo di quarantena. Sono questi gli aspetti analizzati dal quarto appuntamento dell’Osservatorio Influencer Marketing (OIM), realizzato da  Ipsos , società leader nelle ricerche di mercato e FLU, agenzia italiana parte di Uniting Group Holding, specializzata in influencer marketing. Nel mese di maggio, queste due aziende hanno condotto, in Italia, un’indagine qualitativa, attraverso una community online di 30 persone e un’indagine quantitativa tramite 500 interviste in rete ad utenti social e follower di influencer, con età compresa tra i 18 e i 55 anni. Dall’indagine condotta da Ipsos e da FLU, emerge chiaramente  come questi personaggi popolari siano un touch point di fiducia.
La ricerca ha evidenziato che un utente su quattro ha iniziato a seguire nuovi influencer e, sebbene quasi il 70% degli intervistati abbia mantenuto immutata la propria opinione su quelli seguiti, il 18% degli intervistati dichiara di averne addirittura migliorata la propria opinione. Inoltre, durante il lockdown, il 63% degli utenti intervistati ha dichiarato di aver utilizzato i social per tenersi informato sull’attualità e il 52% ha utilizzato i social per tenersi in contatto con i propri familiari e amici. Gli utenti riconoscono agli influencer il merito di aver avuto anche un ruolo sociale grazie alle informazioni e ai consigli che hanno dato sui comportamenti da tenere per affrontare le criticità del momento e alla capacità che hanno avuto di dare vita o di promuovere iniziative benefiche.
Tra gli influencer che hanno coinvolto di più gli utenti: senza dubbio la coppia Ferragni- Fedez. Segue la food blogger Benedetta Rossi (blog Fatto in casa da Benedetta).
Nella Community condotta online da Ipsos e FLU i partecipanti hanno dichiarato tre bisogni
fondamentali: la necessità di empatia, il desiderio di contenuti d’intrattenimento e la ricerca
della professionalità.
La direzione del mondo della comunicazione aziendale si sta muovendo proprio verso un trend iniziato già anni fa: l’umanizzazione del brand come elemento competitivo che porta
vantaggio sul lungo termine. Lo human branding, come lo si definisce, è quella dinamica che crea connessione e aumenta la fiducia, è l’elemento che avvalora l’utilizzo degli influencer come ambasciatori non solo di un prodotto ma anche di un mood e di una comunicazione studiata per generare legami a lungo termine. Il merito di un rinnovato seguito va attribuito, in alcuni casi, alla capacità che alcuni di loro hanno avuto nel dar vita a iniziative benefiche. Chiara Ferragni e Fedez in questo sono stati un forte esempio riuscendo in poco tempo a raccogliere i fondi necessari alla creazione di un padiglione temporaneo per la terapia intensiva all’Ospedale San Raffaele di Milano. Chiara Ferragni e Fedez, con una donazione a livello personale di € 100.000, hanno dato il via ad una campagna di raccolta fondi sulla piattaforma di crowdfunding Gofundme a sostegno della terapia intensiva del San Raffaele, parte del Gruppo San Donato. Per questa iniziativa il 7 dicembre a Fedez e Chiara Ferragni è stato assegnato il premio Ambrogino d’oro, prestigiosa onorificenza conferita dal comune di Milano a persone che in qualche modo si sono contraddistinte nel 2020 o che meritano di essere ricordate in modo particolare.
Ma la figura degli influencer ha monopolizzato anche la campagna vaccinale nel mondo , ne è un esempio curioso la scelta dell’Indonesia: contro il coronavirus è stato deciso di vaccinare prima gli influencer e non ci riveste ruoli in ambito sanitario e gli anziani a maggior rischio Covid. Così, accanto al presidente Joko Widodo , che il 13 gennaio ha dato il via alla campagna di vaccinazioni, c’era lo showman della tv Raffi Ahmad, con 50 milioni di follower su Instagram . In realtà, l’esperimento per ora non ha funzionato granché. Soprattutto dopo che il popolarissimo Raffi si è precipitato a festeggiare con gli amici la prima iniezione, incurante dei protocolli di distanziamento sociale, attirandosi le critiche proprio di quei follower cui avrebbe dovuto dare il buon esempio, oltre che delle associazioni mediche.

In Italia, il presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte ha deciso di rivolgersi a Fedez, ed alla moglie, Chiara Ferragni, per chiedere loro di sensibilizzare i cittadini italiani sull’utilizzo corretto e costante della mascherina come dispositivo di contrasto alla diffusione ormai fuori controllo del nuovo coronavirus. Con l’arrivo del Coronavirus si è aperto un dibattito intorno al ruolo degli influencer e sul futuro dell’influencer marketing.

Da un lato, alcuni sostengono che il 2020 sarà l’anno che sancirà la fine di questo fenomeno mentre altri supportano la tesi per cui gli influencer, durante questo periodo di emergenza sanitaria, hanno avuto un ruolo sociale fondamentale diventando sempre più dei punti di riferimento per la diffusione di messaggi positivi e di sensibilizzazione sociale o di importanti iniziative benefiche.

Andrea Puglia, IVF