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“Trovo ispirazione ovunque”. Le parole di un cantautore di soli 17 anni

La musica ha da sempre avuto un ruolo fondamentale nella vita di tutti e, soprattutto, in quella dei giovani. Eppure, non ci si aspetterebbe da un semplice liceale di aver già coltivato e sviluppato la passione del cantautorato. Un diciassettenne di Catania (che preferisce rimanere anonimo) racconta invece la sua esperienza.

Come ti sei appassionato alla musica e come hai scoperto il tuo talento?

“Come ogni mio coetaneo ho iniziato ad ascoltare la musica da piccolo, poi crescendo ho capito quali erano gli artisti e i generi che preferivo e, sicuramente, questo è stato fondamentale. Invece, ho scoperto di saper scrivere quando un mio amico ha condiviso con me alcune sue poesie e ho deciso anch’io di provare a scrivere qualcosa e in più, ad un certo punto, ho iniziato ad avere idee su alcune melodie che potessero accompagnare i miei testi.”

Come funziona il tuo processo creativo?

“Tipicamente le idee mi vengono sotto la doccia o prima di andare a dormire, i momenti in cui lascio libero sfogo ai miei pensieri. Magari mi viene in mente una frase, una parola o un semplice concetto e lo annoto. Di solito, cerco subito delle metafore da poter usare e, da lì, quasi tutto viene naturale.”

Dove trovi l’ispirazione?

“Ovunque. Dipende, può essere un oggetto, un luogo o un’emozione. Una volta, stranamente, è stato il mio lampadario ad ispirarmi. In generale tendo a scrivere sulla mia vita e sulle mie esperienze personali, ma mi capita anche di scrivere di altre persone o addirittura di situazioni immaginarie.”   

Chi è l’artista dal quale prendi più spunto? Come influenza il tuo modo di scrivere?

“Taylor Swift, senza dubbio. Ci sono molti altri artisti che amo e a cui mi ispiro, ma lei è sicuramente al primo posto. Adoro il suo modo di scrivere, le metafore e i giochi di parole sono alla base dei suoi testi e cerco di utilizzarli anche io.”

Perché ti piace scrivere?

“Tutto è iniziato perché avevo bisogno di esprimermi e sfogarmi su tutte le mie esperienze ed emozioni, infatti, ad esempio, la composizione di canzoni mi ha aiutato nel momento in cui ho capito di essere gay, aspetto della mia personalità che purtroppo non è sempre facile esternare. Da lì poi è nata una vera e propria passione e adesso scrivo anche per altri motivi. Principalmente è il modo in cui preferisco esprimermi.”

Quanto ti ha aiutato scrivere canzoni nell’accettare ed esprimere il tuo orientamento sessuale?

“Moltissimo, anche perché non ne parlo molto e questo è un modo per farlo. Inoltre è un modo per rivendicare quel senso di fierezza e sicurezza che non sempre sento mio.”

Qual è la parte più difficile del cantautorato, secondo te?

“Inventare delle melodie è la cosa che mi viene più complicata. Le parole in un modo o nell’altro escono, a volte infatti ho solo le parole e ci metto più tempo per trovare una melodia che le accosti.”

Come fai a capire che una canzone è finita, che non devi più rivisitarla e cercare di migliorarla?

“Non succede mai. Sono un perfezionista e anche quando una canzone che scrivo mi piace, dopo un po’ di tempo ho sempre voglia di rileggerla e vedere se posso renderla migliore.”

Hai intenzione di cercare di fare di questa tua passione una carriera?

“Escludo l’opzione di farne una carriera perché non canto e non suono, quindi sarebbe molto difficile riuscirci. Sono convinto che continuerò a scrivere e se mi si presenterà l’opportunità magari venderò i miei testi a qualche cantante, mi farebbe piacere, anche se un po’ mi spaventa perché ho paura che non siano all’altezza.”

Un’ultima domanda, quale consiglio daresti a chi vorrebbe iniziare a scrivere canzoni?

“Fatelo, buttatevi. È una cosa che porta conforto, gioia e orgoglio, anche se rimane privata. Come nel mio caso.”

Sofia Bonaccorso, V E