Green Economy: come proteggere il mondo del futuro?

Di Luca Pietro Bertolatti

Viviamo da tempo sul pianeta in modo scorretto: la maggior parte delle nostre attività prevede l’utilizzo di energie non rinnovabili e non solo, che si possono ottenere solo inquinando l’ambiente. Tuttavia, c’è spesso un rancore tra economia ed ecologia; In questo momento, l’economia è inversamente proporzionale alla protezione ambientale, poiché spesso non ci sono preoccupazioni di inquinamento che sbuffano portafogli.

Proposta: Invece, dobbiamo fare tutto il possibile e fare tutto il possibile per proteggere il mondo, il futuro e persino noi stessi. Il comportamento verde dovrebbe essere perseguito non solo nella vita domestica, ma anche nel mondo del lavoro e degli affari attraverso la conversione verde delle aziende. Per trasformazione ambientale aziendale si intende l’implementazione di alcune misure semplici ma efficaci per ridurre sprechi, consumi e costi. Pannelli solari, turbine eoliche, ma anche semplicemente stampa su entrambi i lati del telo, raccolta differenziata, corretto utilizzo dell’acqua, ecc. sono elementi che fanno parte di questi programmi.

Ma quali sono i vantaggi della green economy? Sentiamo tutti gli effetti della crisi in misura maggiore o minore. E sì, onorevoli colleghi, l’economia verde può essere una soluzione per uscire da questo brutto momento. L’attuale struttura economica si basa sull’estrazione di materie prime non rinnovabili come carbone, petrolio e gas. Se ciò favorisce indubbiamente i settori secondario e terziario, dall’altro mette in crisi il settore agricolo, che deve affrontare innumerevoli problemi. Con questo trend il PIL cresce per alcuni indici, scende per altri e chiude con un lievissimo miglioramento generale non utile alla recessione. Se si utilizzassero vento, sole, biomasse e riciclaggio, come sarebbe la situazione? Semplicemente meglio: le industrie continuerebbero a prosperare attraverso l’utilizzo di energie rinnovabili, ma come elemento chiave non produrrebbe sprechi o deterioramenti, che porterebbero miglioramenti per il settore primario e, di conseguenza, per il prodotto interno lordo. Tutto ciò, quindi, favorirebbe la ripresa dei
paesi.

Non solo il costo sarà inferiore alle entrate in pochi anni, ma, ascolta, ascolta, se viene prodotta più energia del necessario, può essere venduta allo Stato! Ad esempio, se dopo l’installazione dei pannelli solari viene generata più elettricità del necessario, può essere venduta a Enel (in Italia). Oltre ai miglioramenti economici, il cambiamento ecologico aiuterebbe anche l’ecosistema. È bene parlare di ecosistema, non di sfere, perché migliorare l’una porta all’altra e, quindi, all’ecosistema nel suo insieme.
Il risultato più importante sarebbe la riduzione delle emissioni di CO2, una vera piaga dell’uomo moderno grazie alle energie rinnovabili. Come già accennato, tutto è correlato: meno anidride carbonica corrisponde a una temperatura globale costante, i ghiacciai non si sciolgono, gli animali non migrano, l’aria è più respirabile, la probabilità di malattie per gli esseri viventi è minore, il danno Il buco già evidente sarebbe limitato all’ozono, ecc. E non dimentichiamo i disastri ambientali! Quante volte abbiamo sentito parlare di fuoriuscite di petrolio in mare ed esplosioni nucleari? Sarebbero certamente molto più rari. La green economy, dunque, è una grande opportunità, cambiamento e certezza che è gratuita anche di questi tempi. Usiamolo per nuovi mercati, nuove soluzioni e, soprattutto, per un pianeta più sano.