L’inquinamento da plastica

La plastica è una sostanza artificiale che non si trova in natura ed è ampiamente utilizzata nella vita di tutti i giorni. La plastica è un derivato del petrolio con tante proprietà:

  • materiale solido, resistente e impermeabile;
  • è un isolante elettrico, termico e acustico
  • duttile e malleabile per creare oggetti di qualsiasi forma ed utilizzarli nei più svariati settori industriali
  • Ma soprattutto la plastica non è biodegradabile. Se non viene riciclata un contenitore di polistirolo impiega 50 anni per decomporsi, una bottiglia di plastica più di 100, e così anche i sacchetti o i piatti e i bicchieri in plastica.

 

Nel 2016, alcuni scienziati giapponesi hanno isolato un batterio in grado di degradare e similare la plastica.

Si tratta di un mteriale ampiamente utilizzato nel mondo industrializzato, ed il cui smaltimento pone problemi ambientali. Gran parte dei rifiuti plastici va a fimnire negli oceani creando problemi all’ecosistema e alla salute dei mari.

Il batterio “Ideonella sakaiensis” è in grado di divorare la plastica, utilizzandola come fontedi sostentamento alla crescita.

Tutto ciò ci consente di avere un valido strumento che unitamente ad un cambio dei processi di produzione industriali verso il “green” e ai comportamenti dei singoli individui, può aiutare alla risoluzione del problema.

Si spera per un impiego diffuso di questo batterio in modo che possa aiutare il mondo a diventare sempre più “plastic free”.

La grande isola di immondizia del Pacifico

Nell’Oceano Pacifico esiste una discarica fluttuante chiamata Great Pacific Garbage Patch (Grande chiazza di rifiuti del Pacifico) che ha l’estensione del Canada. L’accumulo è noto da parecchio tempo, perlomeno dalla fine degli anni ’80 e ha un’età di oltre 60 anni. Un gigantesco vortice di correnti superficiali ha concentrato in quest’area i rifiuti formati principalmente da materiali plastici gettati o persi da navi in transito, o scaricati in mare dalle coste del Nord America e dall’Asia.

Ma questa non è la sola isola di plastica, sono cinque i grossi vortici subtropicali presenti negli oceani del mondo (nord e sud pacifico, nord e sud atlantico e oceano indiano) nei quali si stanno accumulando enormi quantità di rifiuti plastici

Mediterraneo, zuppa di plastica

Nonostante il Mediterraneo rappresenti solo l’1% delle acque mondiali, le analisi in corso da almeno 10 anni mettono in evidenza che nelle acque dei nostri mari si concentra il 7% della microplastica globale. Questo perché il Mediterraneo è un mare chiuso e di conseguenza le plastiche sversate si accumulano nel tempo fino a raggiungere in alcune zone concentrazioni paragonabili a quelle rilevate nella Great Pacific Garbage Patch. In particolare, la concentrazione delle microplastiche è molto elevata tra il Mar Ligure e l’isola d’Elba, nell’area protetta del Santuario dei Cetacei.

Lorenzo Mendicelli  IIB