Cara Anne sono la tua Kitty

Lunedì 7 agosto 1944

Cara Anne,

non ho più tue notizie da una settimana ormai. Spero non ti sia successo niente di male, forse ti sei presa la febbre e non riesci ad alzarti dal letto, o forse quelle cattive persone di cui tanto mi parlavi sono riuscite a trovarti. Comunque so che prima o poi tornerai e allora continuerai a raccontarmi la tua vita nella Casa sul Retro e anche come mai sei stata via per così tanto tempo.

Tua  Kitty

Mercoledì 9 agosto 1944

Cara Anne,

ancora non sei tornata. Ieri Miep, la simpatica signora che aiutava la tua famiglia a nascondersi, è venuta qui, nella Casa sul Retro e ha ordinato tutte le pagine che erano volate via mentre tu non c’eri. Credo che voglia nascondermi e proteggermi, proprio come aveva fatto con te. Forse i Tedeschi ti hanno preso veramente e ora sei in uno di quei terribili campi di concentramento, o forse sei già morta. Ma io non perdo la speranza, so che tu tornerai, in un modo o nell’altro.

Tua Kitty

Mercoledì 27 gennaio 2021

Cara Anne,

è passato molto tempo dall’ultima volta che ti ho scritto. Quante cose devo raccontarti. La guerra è finita! Gli Alleati hanno vinto!

Gli ebrei sono liberi! Ora tutti quanti possono viaggiare in tram, tutti possono fare la spesa dove vogliono, chiunque può frequentare teatri, cinema e piscine. Tutti possono fare sport e studiare nella stessa scuola, anche gli ebrei. E’ bello vedere che tutto quello in cui speravi alla fine si è realizzato. Le persone qui ripetono sempre che tu sei morta, nel febbraio del 1945, in un campo di concentramento. Ma sai, credo che non sia proprio così. Le parole che tu mi hai scritto, sono ancora qui, le ho sempre custodite perché sapevo quanto erano preziose. E al momento giusto, ho capito che quelle parole erano così importanti che andavano condivise con il mondo intero.

Dicevi sempre che un domani nessuno avrebbe letto le tue lettere, ma ti sbagliavi di grosso! Così Anne, io sono stato pubblicato, il tuo diario, ci pensi! Oggi sono tradotto in più di settanta lingue in tutto il mondo. Tutti conoscono la tua storia, comprendono tutte le tue sofferenze, le tue speranze, i tuoi piccoli problemi quotidiani e la tua paura di essere deportata in un campo di concentramento.

Quindi cara Anne, tu sei viva! Lo vedo negli occhi di tutte quelle persone che mi vengono a trovare qui ad Amsterdam e che mi guardano con ammirazione. Sono tutti affascinati da quello che hai scritto. Hai risvegliato la coscienza di milioni di persone, e anche gli adolescenti ti adorano.  In passato scrivevano pure un sacco di lettere a tuo padre. Anche lui era molto felice, fiero di sua figlia e di come ha cambiato il mondo.

Anne, hai pubblicato un libro! Hai realizzato il tuo grande sogno: diventare scrittrice, un sogno che nemmeno i nazisti sono riusciti a rubarti. Loro che si credevano così forti con i loro fucili, hanno capito che le armi non possono niente contro la tua voce e quella di molti altri come te.

Le tue parole circolano ovunque e nessuno può fermarle, nessuno può negare la verità, proprio grazie a te Anne. Tutti hanno capito che ricordare è l’unica arma utilizzabile per restare umani. Nel tuo nascondiglio ti sentivi come un uccellino a cui sono state staccate brutalmente le ali e che va a sbattere contro le pareti di una gabbia, ma ora tu sei libera, con noi, grazie a tutti quelli che continuano a leggere il tuo diario.

E io, sono qui, che ti scrivo, nonostante tutti dicano che tu non ci sei più, perché non è vero, tu non sei mai morta.

                                                                                                                                                                                         Tua Kitty

Elisa Caramagno 1QL