• Home
  • Blog
  • Articoli
  • Condanna a 3 anni e 5 mesi per Navalny, UE e USA chiedono il rilascio

Condanna a 3 anni e 5 mesi per Navalny, UE e USA chiedono il rilascio

L’oppositore di Putin, accusato di non aver rispettato la libertà controllata, è stato condannato a 2 anni e 8 mesi dopo aver scontato, degli iniziali 3 anni e mezzo, 10 mesi ai domiciliari.
Alexey Navalny, nato vicino Mosca nel 1976 e laureato in giurisprudenza alla Peoples Friendship University of Russia, entra in politica nei primi anni 2000 nel partito Jabloko, con idee nazionaliste. Negli anni successivi viene spesso accusato di atti di razzismo e xenofobia, come nel 2006 quando prese parte a cortei di matrice neonazista o quando nel 2007 fece scalpore un video in cui discriminava i militari del Caucaso. Nel 2008 comincia la sua carriera di attivista anti corruzione pubblicando tramite i media risultati di indagini su dirigenti di grandi compagnie. Successivamente focalizza le sue indagini su personaggi politici, fra i quali Putin, e organizza manifestazioni e pubbliche inchieste per dimostrare la corruzione in Russia, con una particolare attenzione sui brogli elettorali. A causa del suo attivismo politico, ha subito vari processi e condanne che in alcuni casi gli hanno impedito di candidarsi alle elezioni presidenziali. Ha subito due attentati alla vita: nel 2017, gli è stato gettato in faccia un liquido antisettico che gli ha danneggiato la vista; recentemente, nell’agosto 2020, mentre era in volo da Tomsk a Mosca, perde conoscenza e si accascia al suolo per un malessere. Viene quindi portato con urgenza all’ospedale di Omsk; successivamente la famiglia ottiene il permesso per trasferirlo in una clinica a Berlino, dove viene curato per avvelenamento da una sostanza nervina chiamata Novichok. In seguito, è stata pubblicata un’inchiesta della CNN e Der Spiegel che accusava agenti dell’FSB (Servizio di Sicurezza Federale) di essere coinvolti nel tentato omicidio. Si sono susseguite varie manifestazioni a supporto di Navalny, spesso represse violentemente o con arresti preventivi, che sono riprese negli ultimi giorni a seguito della nuova condanna di 2 anni e 8 mesi. L’accusa sarebbe quella di non aver rispettato la libertà vigilata andando in Germania, nonostante gli ovvi motivi.
Vari paesi dell’Unione Europea e gli USA hanno richiesto l’immediato rilascio e hanno denunciato la repressione delle manifestazioni pro Navalny.

Lorenzo Saia, III B