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“Il Padrino dell’antimafia” con Vincenzo Musacchio, Antonio Nicaso e l’autore Attilio Bolzoni.

Continua l’impegno del pentito di ndrangheta Luigi Bonaventura con la sua associazione “Sostenitori dei collaboratori e dei testimoni di giustizia” per il contrasto della criminalità organizzata attraverso azioni di sensibilizzazione e formazione che aiutino a tenere alta l’attenzione sull’evoluzione delle nuove mafie. Un’attenzione necessaria sempre, ma a maggior ragione urgente in un momento, come quello attuale, caratterizzato da grande incertezza economica. Si è parlato del “Caso Montante” – di cui si occupa approfonditamente il libro – che pone inteligentemente una domanda chiave: è il puparo o il pupo di qualcun altro? Da qui lo spunto per parlare di quell’antimafia usata per far carriera. Dei silenzi della stampa e dei mass media sulla questione. Di come la lotta alle mafie langue da anni. All’incontro – in videoconferenza su piattaforma online – sono intervenuti Vincenzo Musacchio giurista ed esperto di strategie di lotta al crimine organizzato, Antonio Nicaso (autore di molti libri con Nicola Gratteri) giornalista e docente universitario negli Stati Uniti, e l’autore del libro Attilio Bolzoni. L’incontro moderato da Luigi Bonaventura ha visto anche l’intervento di Luigi Gaetti, del prof. Enzo Guidotto e di molti collaboratori e testimoni di giustizia che hanno raccontato la loro storia. Obiettivo dell’iniziativa è stato anche quello di sensibilizzare e creare consapevolezza sulle dinamiche più recenti che caratterizzano l’attività della criminalità organizzata rispetto all’attuale congiuntura politica, economica e sociale. Attilio Bolzoni si è soffermato molto sul ruolo dell’attuale giornalismo nel raccontare la verità, sulle stragi mafiose degli anni novanta, sul ruolo delle associazioni antimafia e del loro silenzio sul caso Montante. Il prof. Musacchio si è soffermato su alcune riforme necessarie nella lotta alla criminalità organizzata, ferma a suo parere ai tempi di Chinnici, Falcone e La Torre. Ha approfondito il tema delle mafie transnazionali e della necessità di un nuovo 416 bis europeo, si è particolarmente soffermato sull’esigenza di mantenere saldi istituti quali il 41 bis, le confische, il concorso esterno e la legislazione sulle intercettazioni e sui collaboratori e i testimoni di giustizia. Il prof. Nicaso è intervenuto sulla mafia economica e mercatistica sulle collusioni con i mercati e la finanza e sulla legislazione che vige in Canada e negli Stati Uniti sui collaboratori di giustizia. Un incontro molto interessante dove effettivamente sono emerse con estrema lucidità luci e ombre della lotta alle mafie in Italia, in Europa e a livello internazionale. Le iniziative si rivolgono in particolare proprio ai collaboratori e ai testimoni di giustizia per creare dei momenti di riflessione e formazione qualificata e per far comprendere meglio il valore della lotta alle mafie, mettendola in relazione in modo concreto con il quotidiano. Nei prossimi giorni si svolgerà un altro incontro sul 41 bis e la sua compatibilità costituzionale.