Adolescenza tra alti e bassi


Perché noi adolescenti siamo così difficili?

Perché noi adolescenti siamo così difficili? “Sembra sempre che gli stia cadendo il mondo addosso a quesi ragazzi. Non si rendono conto delle reali difficoltà della vita?” Da adolescenti, quando ci vengono poste queste domande non sappiamo mai cosa rispondere. Forse è vero, a volte le nostre reazioni sono esagerate, ma spesso gli adulti si dimenticano che hanno vissuto anche loro un periodo di crescita, come il nostro. Cosa intendiamo per crescita? La crescita la possiamo dividere in due sottogruppi: la crescita mentale e la crescita fisica. Sulla crescita fisica, forse, c’è poco da dire. Sappiamo tutti che l’età adolescenziale comincia con lo sviluppo fisico, che ci porta a notare un cambiamento evidente del nostro corpo, che prima era quello di un bambino e che ora comincia a diventare quello di un adulto. Sulla crescita mentale, possiamo fare un discorso ben più ampio, perché si indica uno sviluppo della consapevolezza di se stessi e degli altri. Non solo prendiamo conoscenza del nostro corpo, ma di tutti gli ideali che vogliamo rappresentare col tempo. Cominciamo a crearci una personalità, un’idea di chi vorremmo essere e una strada da percorre. Cominciamo per la prima volta a cambiare tantissime idee e opinioni che non dipendono dagli altri e a provare emozioni tutte diverse allo stesso tempo. Notiamo nella nostra vita dei cambiamenti che segneranno l’inizio di un nuovo capitolo della nostra vita. Le prime responsabilità, le prime scelte giuste o sbagliate, le prime incoscienze, le prime esperienze e la prima traccia di indipendenza, come prendere la prima metro da soli o cucinarsi il primo piatto di pasta senza l’aiuto dei genitori. Anche le prime relazioni, amicizie fatte e finite subito, “il primo bacio”, il primo amore e la prima delusione. Ma perché questa crescita ci crea così tante difficoltà? Per rispondere a questa domanda, possiamo aprire diversi discorsi. Cominciamo dalle relazioni: in un’età dove abbiamo costantemente voglia di divertirci, manca consapevolezza. In un rapporto di coppia, durante l’adolescenza cominciano le prime esperienze e sappiamo tutti quali sono le precauzioni da attuare per evitare conseguenze spiacevoli. Questo lo sappiamo anche noi ragazzi, a volte però, ci lasciamo prendere dalla situazione e non consideriamo quello che potrebbe accadere dopo.
Questa cosa dovrebbe, secondo molti, essere trattata in classe, per far si che gli addolcenti prendano consapevolezza di cosa comporta spesso il divertimento. In secondo luogo, notiamo un fenomeno molto ricorrente, tra i ragazzi della nostra età, ovvero il bullismo, sia subito che fatto. Partiamo parlando di chi di bullismo soffre dicendo che ci sono molti modi attraverso cui questo fenomeno si può manifestare. Il primo è il body shaming che si mostra nel momento in cui un* ragazz* viene deriso per il proprio corpo, più o meno sviluppato. Il secondo è il razzismo, dove si è soliti giudicare comportamenti e atteggiamenti secondo il colore della pelle della vittima. Il terzo è l’hate speech, che rappresenta un fenomeno un po’ più generico e che si tratta dell’utilizzo di discorsi, parole e frasi offensive rivolte a qualcuno. Come quarto e ultimo, possiamo parlare del bullismo per l’orientamento sessuale della persona in questione, che viene giudicata per il sesso che preferisce. Parliamo invece dei bulli, cioè coloro che attuano questo fenomeno. Sono stati studiati diverse motivi, per i quali queste persone tendono a sminuirne altre. La prima motivazione, potrebbe essere, lo sfogo della propria rabbia, dovuta a diversi fattori, anche la crescita stessa, su persone che si mostrano più sensibili e fragili. Il secondo motivo, è l’infelicità che queste persone provano e che trasformano in rabbia, che come detto precedentemente sfogano sui più deboli, in modo tale da fargli provare gli stessi sentimenti. Come terza causa, troviamo la reazione a delle situazioni familiari difficili che portano i bulli a sembrare più forti, solo perché sanno nascondere bene la loro tristezza. Questi fenomeni, se subiti in momenti di crescita delicati, come l’adolescenza, portano i ragazzi giovani a soffrirne molto. Forse perché nel vederci diversi, fisicamente e mentalmente, cerchiamo, anche se involontariamente, l’approvazione di altri, soprattutto dei nostri coetanei. Quando quest’approvazione manca, la sensazione di solitudine può portare a conseguenze anche estreme. Il primo esempio che possiamo fare, è la depressione, ovvero un disturbo del tono dell’umore che è una funzione psichica fondamentale per l’adattamento, che flette verso l’alto nei momenti piacevoli e nel verso opposto in situazioni spiacevoli. La maggior parte delle volte questo disturbo non si manifesta con il distacco che il soggetto prende dagli altri ne dalla dimostrazione di infelicità, ma dalla costante apparenza di felicità, che però è l’esatto contrario di quello che si prova. Come seconda e più estrema causa, abbiamo il suicidio che si manifesta in un momento di totale debolezza della persona che la porta a considerare l’opzione di mettere fine della propria vita. In conclusione, sempre da adolescenti, possiamo affermare che non bisogna giudicare una persona da come si mostra agli altri, ma aiutarla e sostenerla in momenti di difficoltà e cercare sempre darle i giusti consigli.

Andrea Bianco e Ludovica Cicoria 2Q classico Cambridge 2.0 – liceo Vico Napoli