Alcolismo. Effetti e danni della dipendenza da alcol

Spesso si consumano alcolici senza considerare come e quanto influiscano sul benessere del nostro organismo, sottovalutandone gli effetti nocivi e persino i valori nutrizionali.

Nelle bevande alcoliche sono presenti sali minerali, composti aromatici e zucchero contenenti
percentuali, più o meno importanti, di acqua e di etanolo. Nonostante sia una sostanza che non apporta nutrienti utili, l’etanolo fornisce una elevata quota calorica: ogni grammo di etanolo corrisponde a 7 kcal, che devono essere sommate alle calorie degli zuccheri che solitamente sono presenti in abbondanza.

Le bevande possono essere classificate in tre categorie principali, in base al loro grado alcolico, cioè alla percentuale di etanolo (alcol etilico) contenuta in 100 mL di bevanda: in genere la birra ha grado alcolico 4,5-9%, il vino 12-14%, i superalcolici 40-55%. Anche se il nostro organismo riesce a tollerarlo, l’alcol ingerito viene assorbito nel sangue già dalla mucosa gastrica. I suoi effetti si fanno sentire poco tempo dopo l’ingestione, ma sono differenti da persona a persona e dipendono dal peso corporeo.

L’alcol ha di base un’azione tossica e lesiva che può manifestarsi in diversi livelli inoltre. Se
l’alcol è stato ingerito insieme al cibo, viene assorbito più lentamente rispetto all’assunzione a stomaco vuoto, che risulta pertanto più nociva. Sebbene tutti metabolizziamo l’alcol in modo
differente, i processi generali sono uguali per tutti: assorbimento, distribuzione e eliminazione. Gli effetti più immediati dell’alcol sono l’accaloramento e il rossore, provocati dalla vasodilatazione dei capillari sottocutanei e lo stimolo a urinare, causato dal fatto che l’alcol interferisce con la produzione degli ormoni antidiuretici. Il fegato è l’organo preposto alla gestione delle sostanze assorbite dall’organismo, dunque, non potendo immagazzinare l’alcol, è compito del fegato scomporlo anche se in quantità limitate. Con l’aumentare della quantità di alcol presente nel sangue, la cosiddetta alcolemia, gli effetti sono differenti e vanno dalla depressione dell’encefalo (alcolemia 0,05%) alla perdita del controllo di movimenti e comportamento (0,2%), fino al coma e al decesso per blocco delle aree cerebrali che controllano battito cardiaco e respirazione. L’alcolemia può essere valutata facilmente con l’alcoltest. Dal momento che la pressione parziale del vapore alcolico nel fiato è direttamente proporzionale all’alcolemia, il soggetto viene fatto espirare in modo che l’aria venga a contatto con una soluzione acquosa di bicromato di sodio. Nella soluzione si trova lo ione bicromato (Cr 2 ,0 2- 7 ), di colore giallo, che ossida l’alcol ad acido, riducendosi a sua volta a ione cromo Cr 3+ di colore verde. L’alcolometro rileva l’entità del cambiamento di colore e la traduce in alcolemia: CH3CH 2 OH + Cr 2 0 7 2- + H + → CH 3 COOH + Cr 3 + H 2 0.

Sebastiano Gulisano, V Dsa