Sami Modiano

Mi ha colpito molto il dolore e la disperazione che il signor Modiano prova ancora per tutto quello che ha dovuto vivere e vedere come, nonostante il tempo passato, la sofferenza sia in lui ancora così viva. Ho trovato di grande valore il suo impegno, la sua missione nella testimonianza, affinché gli errori del nazifascismo non vengono dimenticati. Ascoltando le sue parole ho riflettuto sugli orrori della guerra. Questa esperienza intervista è stata molto emozionante, unica e irripetibile. Ascoltando le sue parole mi sono emozionata. Se mi metto nei panni di Sami immagino il dolore che ha provato già da bambino subendo ingiustizie inspiegabili, per il solo fatto di essere ebreo. Ingiustizie che per lui iniziarono già quando a otto anni fu espulso da scuola, smettendo in quel momento di essere “un bambino che guardava il futuro” e diventando, in quanto ebreo, per la mente malata dei soldati nazisti, un rifiuto, un errore da cancellare.

Nel silenzio della mia classe, si è avvertita l’emozione di tutti noi, certi che nessuno avrebbe dimenticato le parole che stavamo ascoltando.

Io penso che, ricordando questi fatti e ragionando un po’, spero nel mondo non ci sia più odio e cattiveria e si cerchi di essere più buoni l’uno con l’altro.

 

SOFIA MANTERO
Scuola primaria Salgari