La crisi

 

Chiara Serravalle, 3B

 

Quando oggi usiamo la parola “crisi” pensiamo ad una cosa negativa, una condizione di forte turbamento o un periodo particolarmente duro.
In realtà questo termine deriva dal greco krisis, che significa scelta o decisione.
Infatti, la parola crisi sta ad indicare il momento in cui bisogna prendere una decisione, che magari in condizioni normali non si sarebbe presa, e che può portare ad un miglioramento o ad un peggioramento della situazione iniziale. 

Pertanto, la parola crisi può avere un valore sia positivo che negativo, poiché indica un momento di transizione e cambiamento.
Questo termine può essere utilizzato in campi molto diversi: ad esempio, in quello della medicina la crisi è un repentino cambiamento di una malattia o dei sintomi di un paziente, ma può essere usato anche nell’ambito della politica, della religione, dell’economia e molto altro.

Un ulteriore esempio è dato dalla pandemia mondiale scatenata dal virus COVID-19 che, come ogni altra crisi, presenta sia aspetti positivi che aspetti negativi.
Questi ultimi sono indubbiamente numerosi, infatti la pandemia sta provocando ripercussioni negative, sia fisiche che psicologiche, sui cittadini limitando, ad esempio, la libertà a cui tutti erano abituatati.
Nonostante ciò, sono presenti anche degli aspetti positivi, come la possibilità di trovare nuovi hobby e passioni, o quella di avere più tempo da passare con la propria famiglia. Inoltre, tutti i lavoratori e gli studenti stanno anche acquisendo, in questo periodo, nuove conoscenze di dispositivi tecnologici grazie allo smart-working e alla didattica a distanza. 

In conclusione, il concetto di crisi non è da considerarsi da un solo punto di vista, ma nella sua interezza, sia negativo che positivo, come nel caso della crisi dovuta al Covid-19.