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La popolazione mondiale si divide in due: pro e contro il vaccino anti-covid

 

 

Federico Santo Santonocito, 5Dsa

 

Fino a quale punto si può parlare di democrazia se si costringe indirettamente i dissuadenti a sottomettersi?

 

Il 20 novembre del 2020 il commissario dell’emergenza Domenico Arcuri ha proposto un patentino per i cittadini che si vaccineranno contro il virus del Covid 19, una sorta di certificato di vaccinazione, inoltre ha prospettato, la progettazione di una piattaforma informatica, che consentirà in tempo reale di conoscere i nomi di tali cittadini. Quindi pur non parlando di obbligatorietà si cerca di spingere tutti i cittadini ad aderire alla campagna di vaccinazione, allo scopo di abbreviare i tempi che porteranno all’immunità di gregge, immunità che si potrà raggiungere solo quando il  70% della popolazione si sarà vaccinata. Dopo tre giorni da questa proposta da parte di Arcuri, i consenzienti sono intervenuti con toni ancora più duri, infatti il senatore Davide Faraone dell’Italia viva, all’obbligatorietà del vaccino propone un passaporto sanitario integrato al vaccino anticovid da esibire per accedere ai luoghi pubblici, una sorta di lasciapassare per i possessori, che invece limiterebbe la libertà di chi non lo possiede, in quanto non potrebbero accedere a cinema, teatri, bar ristoranti, musei, treni, autobus e cosi via, una sorta di dittatura.

Che fine ha fatto l’articolo numero 32 della Costituzione? In cui si garantisce la libertà di cure e il diritto a scegliere per il proprio corpo? Se cosi fosse si tornerebbe indietro di 80 anni, quando senza la tessera del Fascio non si poteva fare nulla. Quindi ancora non era iniziata la campagna vaccinale è già le polemiche infuocavano il web, alla provocazione di Faraone hanno aderito anche personaggi del mondo dello spettacolo, il famoso attore Alessandro Gassman, ha postato su Twitter delle affermazioni che confermano una totale adesione alla posizione di Faraone, anzi si è domandato, ironizzando, “ una volta messi a punto queste normative ,voglio vedere chi non farà il vaccino?” Naturalmente ci sono stati quelli che si sono schierati alla sua pungente provocazione, ritenendo che la libertà di ogni individuo finisce quando inizia quella dell’altro, e chi invece lo ha accusato di pensieri anticostituzionali e chi ironicamente ha proposto piuttosto di far tatuare sul braccio l’avvenuta vaccinazione. Questa proposta, comunque inizia a farsi strada fra i programmi di lotta al virus, in varie regioni d Italia. La regione Lazio ha proposto un patentino per chi ha fatto il vaccino che si potrà scaricare con un semplice clic sul cellulare o sul computer di casa.

Qualcosa di simile l’ha proposta De Luca il presidente della regione Campania, il quale afferma che a tutti i cittadini che faranno il primo vaccino e il successivo richiamo, verrà consegnata una card, che attesta il proprio stato di vaccinazione al Covid-19, ma non chiarisce quale funzione dovrebbe avere questa card. Questo tipo di atteggiamenti non sta maturando solo nel nostro paese, ma dilagando in ogni dove. La Spagna non obbligherà i cittadini a vaccinarsi, ma registrerà coloro che si rifiuteranno, anche per capire le motivazioni, mentre chi si vaccinerà avrà accesso a un certificato di vaccinazione che includerà il tipo di vaccino somministrato, il numero di lotto, nonché le eventuali reazioni avverse al farmaco. In Francia la polemica dell’opposizione verso il governo è stata accesa dalla proposta dell’esecutivo, di obbligare i cittadini a vaccinarsi contro il coronavirus, vive la libertè, che dire non necessariamente bisogna essere No-Vax, per ritenere che il troppo è troppo.