Lo sci: più di uno sport

La storia dello sci risale al 2500 a.C, quando i popoli dell’Asia minore iniziarono ad utilizzare le cosiddette scarpe di legno per spostarsi sulla neve. Solo a fine ‘800 questo sport si diffuse anche in Italia dove poi si disputarono le prime gare.
Agli inizi, lo sci era interamente di legno e gli scarponi erano costruiti in cuoio e legati tramite delle stringhe di stoffa. Solo qualche decennio dopo, grazie al pilota Head (da cui deriva la famosa marca), dimenticò gli sci a casa ed indossò i pattini del suo aereo che performarono benissimo.
Solo dopo il secondo dopoguerra lo sci divenne una disciplina praticata dalla massa cambiando poi notevolmente la tecnica. I progressi principali riguardano sicuramente il campo dei materiali: uno scarpone è composto da attacchi di metallo a sgancio rapido che facilitano la discesa e prevengono eventuali infortuni.
Indossare per la prima volta un paio di sci può spaventare soprattutto i più piccoli, d’altra parte parte, sciare è uno sport che fa benissimo e offre al proprio organismo un effetto di rigenerazione generale.
Innanzitutto, lo sci fa lavorare le gambe ed incrementa rapidamente la massa muscolare. Inoltre, migliora la concentrazione, in quanto è necessario rimanere attenti e focalizzati sul tuo percorso senza distrarsi. Anche la tua salute mentale farà un salto di qualità! Difatti, sciare favorisce spontaneamente l’equilibrio tra mente e corporatura e ti aiuta a capire dove indirizzare il tuo peso in modo da distribuirlo equamente. Stando attorno a tanta natura ed ammirando il meraviglioso scenario invernale ti aiuta a liberare la mente alleviando le preoccupazioni e di certo migliorerà anche il tuo umore!
Anche il cuore e l’apparato respiratorio ne traggono i propri vantaggi, in quanto lo sport ad alta quota migliora l’ossigenazione dell’organismo e ne migliora le prestazioni polmonari. L’avvicinamento a questo tipo di attività fisica è spesso consigliato in età puerile in quanto le capacità di apprendimento e l’agilità corporea è molto più avanzata. Numerosi studi hanno dimostrato i tantissimi vantaggi che lo sci ha sui bambini dai quattro anni in su. In particolare, dona una maggiore stabilità e meno timore di cadere e farsi male, cosa fondamentale soprattutto in questa fascia di età dove il bambino comincia a fare i primi passi.
Le prime olimpiadi invernali si svolsero nel 1924 a Chanmonix, ma lo sci alpino entrò a far parte del programma dei giochi olimpici solo nel 1936, durante le gare di Garmish-Partenkirchen. La storia ha visto la salita al podio di numerosissimi atleti talentuosi, vincitori di gare di alto livello. Tra questi, è importante ricordare un nostro compatriota, Zeno Colo. Nato il 30 giugno 1920 a Cutigliano, con la fama di essere uno dei più forti di tutti i tempi, primatista mondiale del chilometro lanciato e campione mondiale olimpico nel 1950. Un altro orgoglio italiano è sicuramente Deborah Compagnoni. Nonostante due gravi infortuni è stata la più vittoriosa sciatrice vantando una carriera di oltre sedici vittorie nella Coppa del Mondo.

Un altro valido aspetto dello sci alpino è sicuramente dettato dal forte senso di inclusione che contraddistingue questo sport. Difatti, da qualche anno a quesa parte, lo sci si è esteso anche alle persone diversamente abili offrendo loro un’eccellente preparazione degna di nota. L’attrezzatura utilizzata in questi casi viene chiamata “monosci”, ovvero uno strumento unico che permette di essere adattato ad entrambe le gambe. Inoltre, per chi affetto da cecità o ipovisione viene affiancato un professionista specializzato che indirizza e guida i movimenti durante la discesa. Per favorire questo processo, ragioni ad altissimo tasso di turismo invernale, come l’Abruzzo, ha istituito un’associazione no profit per favorire le attività sportive d’integrazione sociale e riabilitative attraverso lo sci alpino. Tutta questa organizzazione mette in luce un aspetto bellissimo di questo sport così affascinate: la voglia di inclusività.
Sfortunatamente, la pandemia di Covid ha colpito bruscamente anche il settore sciistico, che ad oggi è in serie difficolta. In seguito alle varie ondate di contagi, gli impianti sono stati costretti alla chiusura mettendo a rischio l’intera economia stagionale. Un recente sondaggio condotto da Ski Press ha messo alla luce che l’82% delle aziende legate al mondo dello sci ha subito una riduzione delle vendite e quasi una su cinque ha dovuto ricorrere ad un dimezzamento del personale o addirittura cessare l’attività. La maggioranza degli intervistati prevede che le stazioni sciistiche alpine riusciranno ad aprire il prossimo inverno, anche se oltre il 70% si aspetta che ciò possa avvenire solo in presenza di misure di distanziamento sociale. D’altro canto, in queste condizioni non è possibile immaginare una riapertura immediata a causa dei troppi rischi. Ovviamente, non è da sottovalutare l’impatto del blocco degli impianti in termini economici per i lavoratori del settore, ma i numeri attuali non sono compatibili con un’ideale riapertura.

Alice Giannantonio 2Q Classico Cambridge 2.0!- liceo Vico Napoli