Racconto di una palla da rugby

Mi presento: ho una forma ovale un po’ schiacciata e la superficie ruvida su cui è rappresentato un serpente giallo e rosso, con i denti, la lingua e gli occhi colorati di bianco. Sono fatta di cuoio e rilascio uno sgradevole odore di tabacco. Mi ricordo quella mattina quando sono stata esposta su una bancarella nel campo da rugby a Padova. C’erano moltissime persone che passeggiavano e aspettavano che iniziasse il torneo Bottacin. Tantissimi ragazzini erano venuti ad osservare la bancarella, ma nessuno di loro mi aveva considerata. Avevo quasi perso la speranza, quando si è avvicinato un ragazzino con una capigliatura bizzarra che ha iniziato a fissarmi e poi a toccarmi. Avevo la sensazione di piacergli, ma l’ho visto allontanarsi. Dopo qualche minuto, mi sono accorta che si dirigeva verso di me accompagnato da sua nonna. In quel momento ho capito di averlo colpito con la mia bellezza. In effetti mi ha preso e mi  ha comprato. Quel ragazzino si chiama Lorenzo. Era lì con un amico di nome Giacomo con cui gioca spessissimo. Il torneo era quasi finito. Mancava che si concludesse la finale, ma a un certo punto le palle erano finite. Così l’arbitro ha chiesto a Lorenzo se potesse prestarmi.  All’inizio ero contenta di essere stata scelta, però col passare del tempo mi sono accorta che era orrendo. Mi sporcavo di fango, mi sentivo soffocare sotto ai giocatori, venivo schiacciata, calciata e sentivo il brivido di essere lanciata in aria. Finita la partita, ero felicissima e finalmente sono tornata dal mio nuovo amico che mi trattava molto meglio senza utilizzarmi come oggetto di sfogo. Infine, è arrivata la premiazione. La coppa del primo posto spettava alla squadra del Petrarca Padova; dopo ci sono stati dei premi individuali e uno di questi è stato consegnato a un giocatore del Biella Rugby Club. Finalmente era finito tutto; ero stanchissima e non vedevo l’ora di sapere dove avrei alloggiato. Una volta arrivata a casa era mezzanotte, Lorenzo era assonnato e mi aveva lasciato in mezzo alla stanza. Il giorno successivo mi ha trovato un posticino sulla scrivania. Tutti i giorni gioca con me e si assicura che non mi sporchi. Ho finalmente un vero amico .

Lorenzo Grillenzoni, 1H

Salvemini – IC Biella3