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L’alcol e i suoi effetti: cosa succede a livello biologico?

Ogni anno muoiono circa 3 milioni di persone a causa dell’alcol, di cui la maggior parte uomini. Ma cos’è l’alcol? È una bevanda che si ottiene attraverso la fermentazione e la distillazione degli zuccheri presenti nella frutta, nei cereali e in alcuni semi vegetali, ed è in grado influire sui neurotrasmettitori del nostro corpo, causando una variazione del nostro umore. In quantità elevate, però, può essere pericoloso.

Una volta ingerito, l’alcol passa nel sangue fino a raggiungere il fegato, l’organo che si occuperà di metabolizzarlo ed eliminarlo attraverso vie respiratorie, urine e traspirazione. Le reazioni di ossidazioni all’interno dell’organo in questione avvengono grazie a degli enzimi, gli alcol-deidrogenasi, i quali sono inducibili, ovvero aumentano con l’aumentare del bisogno. Questo porterà alle persone che bevono più frequentemente una maggiore resistenza all’alcol. La presenza di questi enzimi nel corpo è determinata anche dal sesso; le donne infatti hanno meno alcol-deidrogenasi degli uomini, perciò mandano in circolo, a parità di assunzione, circa un terzo di alcol in più. Bisogna però ricordare che lo smaltimento dell’alcol ha un ritmo molto lento, circa 0,10 – 0,15 g/l ogni ora.

Dal punto di vista biologico il fegato, durante l’operazione di metabolizzazione dell’alcol, produce una sostanza tossica detta acetaldeide, la quale si riverserà nel sangue. Una volta arrivata al cervello ha il ruolo di incrementare il lavoro del neurotrasmettitore inibitore GABA,  quindi rallenterà gli impulsi elettrici del cervello, causando lentezza del pensiero e del movimento, classici sintomi dell’ubriacatura. L’alcol, inoltre, causa assuefazione, quindi più  se ne beve, meno sarà l’effetto desiderato e questo porterà a berne in quantità maggiore. 

Se, dunque, l’effetto iniziale di piccole dosi di alcol può “facilitare” le relazioni sociali, quando la quantità si eleva porterà a diverse conseguenze: la cosiddetta “fase depressiva”, nella quale si indebolisce la capacità di ideazione, di pensiero, vengono compromessi la coordinazione motoria, l’equilibrio, la vista e la parola. Nei casi più gravi, però, può portare al coma etilico o alla morte. 

È importante, quindi, tenere sotto controllo il tasso alcolemico, ovvero la quantità di alcol presente nel corpo, in due modi possibili: conoscendo la tabella con le quantità relative per ogni bevanda, oppure calcolandolo attraverso la relazione A= Pa/ P x c, nella quale Pa è il peso in grammi dell’alcol ingerito, P è il peso in Kg del soggetto e c è un coefficiente in funzione del sesso e delle condizioni di assunzione dell’alcol. Per conoscere la Pa bisogna utilizzare l’equivalenza g=(ml bevanda x grado alcolico x 0.79)/ 100, nella quale 0.79 è la densità di alcol puro. Il grado alcolico della bevanda, invece, corrisponde alla quantità di ml di alcol contenuti in 100 ml di bevanda alla temperatura di 20 gradi. Il grado indicato nelle etichette delle bottiglie di alcol corrisponde alla presenza dell’alcol nella bevanda in percentuale.  

La quantità di alcol ingerita compatibile con la salute corrisponde a 0.6 g per Kg di peso corporeo e, secondo l’attuale legge, il limite di tasso alcolemico da non superare necessario per la guida è di 0,5 g/l.

 

Sofia Shanti Bruno, 5ªDSA