Potremmo vivere senza Indio?

L’Indio è un metallo non molto conosciuto, ma di estrema importanza. Il suo utilizzo è fondamentale per il funzionamento di tutte le tipologie di display. Senza Indio noi tutti dovremmo vivere senza telefono, televisione, computer, bancomat, smart watch… un incubo! Una simile vita ci sembra impensabile, perché ormai siamo troppo legati a questi dispositivi, dipendiamo da loro. 

L’Indio è un metallo di colore bianco argentato, duttile e tenero al punto che, come il sodio, può essere tagliato con un coltello. È l’elemento 49 della moderna tavola periodica degli elementi, ovvero quello schema su cui sono ordinati tutti gli elementi chimici conosciuti per numero atomico (numero di protoni, che troviamo nel nucleo). Lo potete facilmente trovare se scendete il dito fino ad arrivare al 5° periodo (riga) e da qui vi spostate verso destra fino a raggiungere il 13° gruppo (colonna).

Fu scoperto nel 1863 dai chimici tedeschi Ferdinand Reich e Theodor Richter. Durante i vari esperimenti comparve una striscia luminosa di colore indaco che rivelò l’esistenza di un nuovo elemento e ne suggerì la denominazione ufficiale.

Le caratteristiche dell’Indio sono decisamente uniche e, per questa ragione, hanno permesso alla scienza di compiere grandi passi avanti. L’Indio, infatti, è sia un ottimo conduttore di elettricità sia trasparente alla luce visibile; simili caratteristiche non sono presenti in altri elementi: i metalli sono ottimi conduttori ma sono completamente opachi, molti ossidi (il vetro ne è un esempio) sono trasparenti ma isolanti. Perciò, siamo “debitori” all’Indio perché grazie a questo elemento chimico tutte le apparecchiature elettroniche funzionano.

Al giorno d’oggi viene utilizzato anche per formare superfici resistenti alla corrosione negli specchi: se lasciato depositare sul vetro dopo l’evaporazione, produce uno specchio di qualità tanto buono quanto quella dell’argento.

 

Andrea Russo, 3ªDSA