Videogames: amici o nemici dei ragazzi?

Sin dagli albori, i videogiochi sono stati oggetto di divertimento e di svago per grandi e piccini. Durante il corso degli anni, inevitabilmente i videogames hanno subito un mutamento, sia dal punto di vista tecnico migliorando la componente audiovisiva, ma anche da un punto di vista psicologico, poiché essi hanno un impatto rilevante sulla mente dell’uomo, e principalmente dei ragazzi, i quali, essendo soggetti al processo di sviluppo tipico dell’adolescenza, sono facilmente influenzabili.
Da qualche tempo, l’OMS ha inserito all’interno della “Classifica Internazionale dei disturbi”, la dipendenza da videogiochi, dipendenza che ha numerosi effetti negativi. Tra le varie conseguenze di questo disturbo possiamo annoverare una perdita di interesse verso altre attività. Il problema sorge quando l’abuso di gioco attiva dei circuiti neuronali, che vengono innescati anche dalle dipendenze di sostanze come alcol e droga; questo causa un disinteresse verso attività o hobby che prima erano frequentemente praticate dal ragazzo.
Altro rischio a cui si può andare incontro riguarda la scuola , poiché coloro i quali dipendono dai videogames, sono soggetti a subire un distacco dalla realtà, che viene surclassata dalla realtà virtuale. Ma gli effetti riguardano anche la difficoltà di rimanere concentrati per molto tempo, a causa dell’alterazione del ritmo sonno-veglia.
La dipendenza oltre ad avere degli effetti sul rendimento scolastico e sulla salute fisica, ha delle conseguenze anche in ambito cerebrale, poiché grazie ad uno studio condotto dall’ospedale Del Mar di Madrid, su un campione di ragazzini tra i 7 e gli 11 anni, è risultato che coloro che giocano per solo un’ ora a settimana ne giovano a livello cognitivo, ma anche motorio; invece coloro che superano la soglia presentano difficoltà nel relazionarsi con altre persone e problemi di comportamento.
Malgrado le innumerevoli problematiche che possono essere causate dalla dipendenza dai videogames, questi ultimi, sempre se utilizzati con cognizione, possono avere dei riscontri positivi, come dimostrano dei ricercatori dell’Università di Catalogna, che hanno collaborato con il Massachusetts General Hospital di Boston. Secondo i loro studi, i videogame mutano la struttura ed il modo di operare del cervello, poiché alcune aree dedite all’attenzione e alla concentrazione divengono più efficienti e reattive agli stimoli, e le aree relative alle abilità visuo-spaziali vengono incrementate e per esempio i riflessi diventano più rapidi e repentini.

Marco Nicosia IV F