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Trump verso l’assoluzione. Repubblicani pronti a scagionare l’ex Presidente USA

È in corso di svolgimento il processo di impeachment contro l’ex Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, accusato di aver incitato l’insurrezione contro il parlamento lo scorso 6 gennaio. Secondo numerosi esperti,
l’impeachment (il secondo per Trump) sarà respinto a causa della strenua difesa dei membri del Partito repubblicano. Questo procedimento non comporta nessuna conseguenza penale in caso di condanna: tuttavia, all’ex presidente potrebbe essere impedita un’eventuale ricandidatura alle elezioni del 2024.
Nel corso del procedimento, sono state svelate numerose immagini inedite di un avvenimento violento che ha profondamente turbato l’opinione pubblica americana. Mentre l’accusa, sostenuta dal Partito democratico, collega direttamente gli eventi del 6 gennaio alle parole di Trump che affermava di non riconoscere la sconfitta, di essere stato vittima di brogli e che era giunto il momento per i suoi sostenitori di “marciare sul Campidoglio”.

La difesa dell’ex Presidente si è basata su due principi: da un lato, si afferma che non sarebbe costituzionalmente possibile mettere in stato d’accusa un Presidente non più in carica; dall’altro, si rigetta l’idea di un qualunque collegamento tra le parole di e le azioni dei manifestanti.
La giuria del processo è composta dai cento membri del Senato statunitense, diviso in parti uguali tra i due partiti. Per ottenere un giudizio di colpevolezza è necessaria una maggioranza di due terzi dei senatori. Proprio la fedeltà della gran parte dei senatori repubblicani al loro ex leader condurrà con ogni probabilità il procedimento verso un’assoluzione: al momento sono soltanto sei i senatori repubblicani ad essersi si sono mostrati decisi a votare contro Trump, molti meno dei diciassette necessari.

Simone Puglisi III B