Kobe Bryant, il ricordo di una leggenda

Ciao Kobe, è passato un anno da quando te ne sei andato, ti abbiamo ricordato tutti, da tutto il mondo, da tutti gli sportivi indipendentemente dalla disciplina, e ti ricordiamo ancora, con un enorme sorriso sulle labbra e un’inevitabile lacrima che scende. Come tu hai prodotto “Dear basketball’’, dedicandolo alla tua più grande passione, io scrivo ‘’Dear Kobe’’, dedicandolo al mio più grande mentore.
Sei stato uno dei più forti giocatori della storia della pallacanestro mondiale. Nasci a Filadelfia il 23 agosto 1978 e trascorri parte della tua infanzia in Italia, tra Rieti e Reggio Emilia, dove impari i fondamentali del gioco europeo. Nel 1996 vieni selezionato alla tredicesima scelta del Draft NBA, e qui comincia la tua gloriosa carriera. Dal giorno del Draft fino al luglio del 2016 giochi con i Los Angeles Lakers, squadra di cui diventi leggenda.
La tua carriera non è del tutto facile, nel 2003 sei arrestato e indagato per stupro, ma le accuse vengono ritirate nonostante le udienze continuino per tutto l’anno seguente.
Sei innocente e in seguito allo scandalo ti dai il soprannome del serpente Black Mamba dopo avere visto  Kill Bill: Volume 2 : il modo di attaccare e di uccidere di quell’animale, affermi, somigliava al tuo gioco.
Hai collezionato 5 titoli NBA due medaglie d’oro alle olimpiadi del 2008 e 2012, hai messo a segno 33 643 punti, con una media di 25 a partita. Iconici sono i numeri delle tue maglie, 8 e 24, affisse allo Staples Center di Los Angeles dopo il tuo ritiro. Al termine della tua carriera, nel 2016, ti sei impegnato in importanti operazioni benefiche, come quella che tu stesso fondasti, la “Kobe Bryant China Fund’’ per favorire l’educazione scolastica e sportiva dei ragazzi in Cina. Nel 2011 hai fondato invece con tua moglie Vanessa la “Kobe & Vanessa Bryant Family Foundation’’ che si impegna nel sociale verso i più giovani abitanti di Los Angeles in difficoltà economico-sociali.
Hai scritto un libro, “The Mamba Mentality’’, in cui parli della tua carriera, del modo in cui giocavi e del tuo stile di vita. Insieme alla lettera annunciante il tuo ritiro, hai realizzato un cortometraggio animato intitolato “Dear Basketball”, insignito del premio Oscar nel 2018.
Ricordiamo insieme una delle tue celeberrime frasi “Heroes come and go but legends are forever ’’. Gli eroi vengono e vanno ma le leggende sono per sempre. Avevi ragione Kobe.

Giulio Schiliró, III I Galilei Catania