Ansia sotto le mascherine

L’ansia tra gli studenti della nostra generazione sta ormai diventando il grande problema degli adolescenti, anche e soprattutto vista la situazione nella quale siamo versati a causa della diffusione del virus COVID-19.

Degli studi, confermati da dati Istat dimostrano infatti che tra gli 8 milioni e 200 mila ragazzi che studiano in Italia circa il 10% dichiara di non trovarsi in uno stato mentale ottimo, e di non essere soddisfatto dalla propria situazione familiare.

Invece tra gli studenti universitari 1 su 5 soffre di disturbi quali ansia e depressione.

Anche secondo una ricerca dell’Ocse, gli studenti italiani, ancor più della media Europea si dimostrano ansiosi e insoddisfatti della loro salute mentale, con un picco che si aggira intorno ai ragazzi di 15/16 anni.

Ma esattamente, in cosa consiste l’ansia?

Essa è uno stato emotivo di allerta e/o paura, nei confronti di ciò che ci circonda, ed è una reazione del nostro cervello volta a “proteggerci”, dai possibili pericoli che potrebbero minacciarci, e che per tale motivo spesso si dimostra come una reazione esagerata rispetto a quella che è la situazione reale.

L’ansia può manifestarsi in molti modi e può essere somatizzata da ogni ragazzo in modo diverso, ma i sintomi più comuni sono il nervosismo, l’irritabilità, l’insonnia, stanchezza emotiva e crampi allo stomaco/nausea.

I sintomi dell’ansia, che siano solamente psicologici oppure accompagnati da somatizzazioni di tipo fisico, possono sfociare in casi patologici, e in episodi di panico o attacchi d’ansia.

Gli attacchi di panico infatti non sono altro che un rapido accumularsi della normale ansia che tutti noi proviamo, che e scalando in modo così veloce causa una sensazione per l’appunto di panico ed estrema ansia, che viene accompagnata da sintomi cognitivi e somatici tra i quali: tachicardia, sensazione di soffocamento, tremori, pianti violenti e addirittura paura di pericoli incombenti come impazzire o morire.

Gli attacchi di panico vengono descritti da chi ne soffre come episodi traumatizzanti e improvvisi, che causano quindi una nuova paura di sperimentarne altri, creando un circolo vizioso “ansioso” nelle nostre menti.

Questo problema sta diventando molto pesante per una grande porzione di studenti, sia in presenza e ormai anche in videolezione, che non solo si trova impreparato ad affrontare tali situazioni, e non è di certo facilitato dalla vasta disinformazione in merito, diffusa soprattutto in ambito scolastico, che sono proprio il luogo nel quale questi episodi si svolgono più frequentemente.

Per quanto ancora la salute mentale degli studenti verrà trascurata?

Giulia Lamonaca 3E