Il Sahara si tinge di bianco

Durante il mese di gennaio le temperature in Arabia Saudita sono diminuite drasticamente, fino a scendere sotto lo 0 in alcune regioni, in particolare il Tabuk, la più fredda del Paese. Così nei primi giorni di gennaio gli abitanti della zona si sono svegliati con una sorpresa: la sabbia del deserto del Sahara ricoperta di neve.
Sembra strano pensare che uno dei luoghi notoriamente più caldi del mondo, che in estate può raggiungere anche i 50° C, possa ricoprirsi di neve. Il meteorologo Leister commenta questo fenomeno affermando che in effetti è un avvenimento raro il fatto che nevichi in questa regione, ma non è comunque del tutto fuori dall’ordinario.
Infatti, durante la notte, le temperature nel deserto possono abbassarsi drasticamente provocando anche la formazione di qualche fiocco di neve, per poi però sciogliersi con le prime luci del giorno.
Secondo i meteorologi, la ragione di questo fenomeno sarebbe l’alta pressione che imperversa sull’Europa, e che contribuisce a spingere l’aria fredda verso il Nord Africa, effetti del meteo impazzito a causa dei cambiamenti climatici indotti dal surriscaldamento globale, che fa sentire sempre di più i suoi risultati.
Anche il Marocco presenta temperature sotto lo 0 e forti nevicate, che hanno costretto il governo a lanciare la cosiddetta “operazione grande freddo”, per poter distribuire coperte e derrate alimentari alle popolazioni rimaste isolate a causa del maltempo.
Questo spettacolo ha portato una ventata di gioia e di entusiasmo tra gli abitanti della zona e sui social sono sono diventati subito virali i scatti del fotografo Karim Bouchetata, che immortalato le dune del deserto imbiancate in una serie di stupende fotografie e filmati; immagini incantevoli ma anche un po’ allarmanti se si pensa alle temperature consuete della zona, tra le più calde del pianeta.

Comunque, secondo quanto riportato dalla BBC, un fenomeno nevoso di questa entità si è registrato solo altre quattro volte negli ultimi 40 anni.

Giorgia Barcelli, III B Liceo E. Boggio Lera