Sant’Agata, la fede dietro ai cancelli

Catania senza festa, il clima surreale in piazza Duomo.

Il Covid ha cancellato perfino la festa di S. Agata che ogni anno, dal 3 al 6 febbraio mobilita decine di migliaia di fedeli, devoti della Santa Patrona della città, e la moltitudine di persone che vivono all’estero e per l’occasione ritornano nella loro città per un appuntamento di quattro giorni, dal 3 al 6 febbraio, quest’anno è rimasto solo un triste ricordo.

Strade vuote, piazza Duomo senza fedeli e porte della Cattedrale chiuse per quella che è la terza festa cattolica per numero di presenze al mondo. I catanesi hanno accettato (se pur con qualche riluttanza) le restrizioni previste per la “zona arancione” ed i festeggiamenti sono stati “blindati”. Alcuni gruppi di devoti, con indosso il tradizionale “sacco bianco” si sono avvicinati all’alba del 4 febbraio alla Cattedrale e nelle zone vicino a piazza Duomo, ma, dopo le sollecitazioni delle forze dell’ordine, si sono si sono allontanati. Il busto reliquiario della Santa è stata spostato vicino all’altare ed è cominciata la messa. I fedeli hanno potuto seguire la Messa dell’Aurora e il Pontificale del 5 febbraio, in duretta streaming. Eppure, molti devoti “irriducibili” non si sono fermati nemmeno davanti al divieto d’accesso a Piazza Duomo ed hanno inscenato uno spettacolo commovente, da un lato, ma poco rispettoso delle regole, dall’altro: si sono radunati davanti alle porte della Cattedrale e si sono inginocchiati per pregare. La richiesta di grazie o il tradizionale tributo di ringraziamento “per grazia ricevuta” si è trasformata in un rituale del tutto nuovo: i devoti hanno annodato i loro fazzoletti ai cancelli della Cattedrale in segno di devozione e di fede. Ci si chiede se, questa nuova modalità di tenere un “contatto” con la tanto amata Santa; possa diventare, in seguito, un’usanza che resterà nel tempo, magari da annoverare tra le tradizioni che accompagnano questa grandiosa festa.

Giulio Maria Testa 3B