Liceo classico: scuola da evitare?

Di  Beatrice Saporosi

Telefono a Rachele, una ragazza che frequenta il liceo classico, e chiedo di poterle fare qualche domanda personale sulla sua vita scolastica. Ci incontriamo al parco, e lì inizio la mia intervista.

Partendo dall’inizio, perché hai scelto di fare il liceo classico?

Ho capito di voler frequentare questa scuola in seconda media: non ho mai avuto alcuna indecisione, ero sicura che il liceo mi avrebbe offerto moltissime possibilità anche per un futuro lavorativo, ed inoltre ero molto affascinata dalle materie di indirizzo, il greco e il latino!

E ora, dopo quattro anni di liceo, sei ancora così affascinata da queste ultime?

Moltissimo; ammetto che per poter apprendere queste due lingue, così come per le altre, serve impegno e studio, considerando anche il fatto che esse non vengono più parlate nel mondo moderno (anche se in realtà ho scoperto che qualcuno realizza addirittura telegiornali in latino!). In ogni caso ritengo che il greco e il latino siano due materie speciali e diano la possibilità di immergersi completamente in altre epoche e culture. 

Ti è mai capitato di sentirti criticata per lo studio delle cosiddette “lingue morte”?

Vorrei poterti dire di no, ma purtroppo qualche volta è capitato: c’è stato chi mi ha detto che il latino mi sarebbe servito solo per leggere le etichette dello shampoo, chi ritiene che il classico sia vecchio e inutile e anche chi, quando ha saputo la scuola che frequentavo, mi ha guardata come se avessi fatto una scelta sconsiderata.

Se ora avessi queste persone davanti a te, cosa diresti loro?

Direi loro che si sbagliano, e dato che la maggior parte di coloro che mi hanno mosso queste critiche non hanno mai frequentato il liceo classico, che non ha senso giudicare negativamente una scuola di antiche origini ma allo stesso tempo molto attuale. 

E per quale motivo il liceo classico sarebbe attuale?

È attuale perché “Historia magistra vitae”, perché per poter capire il presente è necessario anche conoscere il nostro passato e le nostre origini. Il liceo classico è attuale perché gli argomenti affrontati a scuola in relazione alle culture latina e greca sono spesso più moderni che mai, oppure perché offrono vari spunti di riflessione sulla situazione attuale; mi viene in mente il racconto di Tucidide, nelle Storie, e anche quello di Lucrezio, nel De rerum natura, sulla peste di Atene del 430 a.C: come possiamo non considerarlo attuale rispetto alla pandemia che stiamo vivendo?

Come pensi che vengano invece affrontate le materie scientifiche in questa scuola?

Non penso che matematica, fisica, chimica e le varie scienze vengano affrontate in modo superficiale. Naturalmente non è possibile fare un confronto con il numero di ore in cui queste materie vengono studiate al liceo scientifico, però credo che il tempo dedicato ad esse in questa scuola possa comunque fornire una buona base, nel caso in cui si vogliano studiare matematica, fisica, ingegneria o medicina all’università.

Per concludere, a chi consiglieresti di fare il liceo classico?

Lo consiglio sicuramente a chi ha tanta voglia di studiare e di apprendere, ma anche a chi è interessato alle materie di indirizzo. Vorrei dire a chi è intenzionato a frequentarlo di non lasciarsi condizionare dalle opinioni degli altri, di non permettere a nessuno di dire che quello che stiamo facendo è inutile e non ci servirà a nulla nella vita. Imparerete a scoprire il piacere di conoscere, perché in fondo, come direbbe Ulisse ai suoi compagni, nella Divina Commedia di Dante, “fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza”.