Sanguisughe come animali domestici

Qualcuno è forse annoiato dai soliti animali da compagnia e prova a lanciare la nuova moda: tenere sanguisughe in casa e nutrirle con il proprio sangue. Cani, gatti, furetti, canarini, iguane, serpenti… e ora anche sanguisughe: la lunga lista di animali che noi umani abbiamo portato nelle nostre case cresce di anno in anno; a quanto pare si è appena arricchita di un nuovo nome, apparentemente bizzarro ma anche potenzialmente pericoloso. Le sanguisughe scoperte da ScienceAlert appartengono agli Hirudinaria manillensis, parente della sanguisuga medicinale europea (Hirudo medicinalis) che è stata utilizzata per secoli per i salassi. Questa specie in particolare ha origini asiatiche e può raggiungere dimensioni ragguardevoli (fino a 20 centimetri di lunghezza), e che come le sue parenti si nutre di sangue: solitamente lo fa una volta ogni pochi mesi, ma in casi estremi può sopravvivere anche con un singolo pasto all’anno. ScienceAlert a riguardo riporta i consigli dei venditori di sanguisughe, che suggeriscono di dar loro da mangiare una volta ogni 3-6 mesi a seconda delle dimensioni dell’animale e di offrire loro solo sangue fresco di ferita in caso di necessità, però, può andare bene anche sangue comprato dal macellaio e riscaldato per l’occasione. ScienceAlert ha fatto qualche domanda ad Arjane Khomjani, proprietaria dell’account Instagram segnalato nel pezzo e delle sanguisughe in questione. Stando alle sue parole, questi animali sono «creature curiose e con una personalità unica»: alcune sono più timide, altre più coraggiose. Vale la pena a questo punto spiegare che l’idea di dare da mangiare a una sanguisuga il proprio sangue non è consigliata: alcune persone sono allergiche alla loro saliva, che ha proprietà anticoagulanti per mantenere aperta le ferite durante il pasto. Ferite che, peraltro, «non fanno male» sempre secondo la coraggiosa proprietaria, ma che per richiudersi possono impiegare giorni.

Michele Giovanni Cusiamano 5Dsa