Harry Styles e le foto su Vogue

La mascolinità tossica è un particolare comportamento maschile che promuove la mentalità di un uomo forte, virile, aggressivo, misogino e omofobo.
Questo atteggiamento è frutto di un’educazione di tipo patriarcale indotta dai genitori attraverso cui, fin dalla nascita, i ruoli degli individui vengono nettamente separati in base al genere. Un bambino viene educato a non mostrare le sue debolezze e viene cresciuto con frasi come: “Sii uomo” o “non fare la femminuccia, non piangere”.
In una società patriarcale l’uomo non ha come compito quello di accudire i figli e di svolgere i lavori domestici, perché questi non sono virili e quindi spettano alla donna. Il compito dell’uomo è quello di lavorare per mantenere la famiglia. La mascolinità è sinonimo di virilità, forza, durezza e si contrappone alla sensibilità, dolcezza e gentilezza che sono tipici della donna.
È come se all’uomo venisse affidato un potere, in lui si forma l’idea di essere superiore e da questa idea, spesso, scaturisce della violenza nei confronti di donne e omosessuali. Nella mascolinità tossica l’accento cade nell’aggettivo tossico che sta ad indicare un atteggiamento nocivo.
Molte celebrità si sono mosse al fine di eliminare questo tipo di atteggiamento e superare la divisone netta tra generi; una tra queste è Harry Styles, il ventiseienne cantante inglese ex membro degli One Direction. La star è stata protagonista della copertina dello scorso dicembre di American Vogue, in cui ha posato con abiti femminili, ed è stato il primo uomo in 127 anni di storia di Vogue ad ottenere questa opportunità. Le sue foto sulla rivista hanno scatenato da subito molto scalpore sui social e le critiche di molti giornalisti.

Candace Owens, un’attivista conservatrice americana, nota anche per le sue critiche contro il movimento “Black Lives Matter”, ha attaccato su Twitter le foto di Vogue che ritraevano Harry Styles e ha commento il suo ‘look’ considerandolo “poco mascolino” e ha sostenuto, inoltre, che “una società senza uomini forti non può sopravvivere”, auspicando quindi un ritorno degli uomini virili come guida per il Paese. Il suo intervento su Twitter si concludeva infatti con la frase “Bring Back Manly Man”. Proprio queste parole conclusive sono diventate virali con l’hashtag “bringbackmanlymen” scatenando un lungo dibattito.
Lo stesso cantante ha risposto alle critiche della Owens in maniera ironica, riportando l’hashtag #bringbackmanlyman, postando una sua nuova foto sempre in abiti femminili.

Il suo messaggio è chiaro: indossare abiti femminili anche per superare gli stereotipi che pongono una divisione netta tra i due generi. Harry Styles non è sicuramente il primo ad aver indossato abiti femminili, ricordiamo diverse celebrità che prima di lui l’hanno fatto, come David Bowie, Freddie Mercury, Elton John e Prince, solo per citarne alcuni e, dall’altra parte, cantanti donne come Annie Lennox e Grace Jones che, invece, si presentavano sui palchi con degli abiti chiaramente androgini.

Beatrice Litteri, IV F