La storia dell’ascensore

ThyssenKrupp, un conglomerato industriale tedesco, e Kone, un’industria finlandese, sono due dei quattro maggiori produttori di ascensori nel mondo. Per poter mettere alla prova nuovi modelli e tecnologie, queste due industrie si avvalgono di laboratori particolari e molto differenti. Kone utilizza una miniera a circa 50 km da Helsinki, dove impiega un pozzo profondo 350 metri; la ThyssenKrupp ha invece costruito una torre di 250 metri che svetta sulla cittadina medievale di Rottweil, finora famosa soprattutto per gli omonimi cani da guardia. Gli abitanti di Rottweil hanno approvato la costruzione della torre in considerazione dei 50.000 turisti che ogni anno saliranno -in ascensore- fino alla sua sommità per poter godere dello straordinario colpo d’occhio.

Le tecnologie sviluppate in questi due laboratori sono essenziali per la vita moderna. Ogni giorno un miliardo di persone sale su uno dei 14 milioni di ascensori esistenti nel mondo. Senza ascensori, le attività nei centri d’affari metropolitani si fermerebbero. In questi contesti, gli ascensori sono l’equivalente verticale delle automobili. E come le automobili, gli ascensori hanno trasformato l’aspetto dei centri metropolitani, modificando come e dove lavoriamo e viviamo.

Gli ascensori e i montacarichi hanno una lunga storia. Il Colosseo aveva 28 montacarichi operati da schiavi. Per secoli, vari tipi di sistemi di sollevamento di persone e cose sono stati utilizzati nelle miniere, nelle fabbriche, nei palazzi e nelle case private. Nel Seicento il matematico tedesco Erhard Weigel utilizzò un complicato sistema di pulegge per poter andare da un piano all’altro della sua casa di sette piani a Jena. Luigi XV fece installare nel 1743 un vero e proprio ascensore per poter accedere al suo appartamento privato a Versailles.

Il moderno ascensore fu introdotto nel 1854 a New York da Elisha Otis. Inizialmente la nuova invenzione non fu accolta con favore, in parte perché le persone non se ne fidavano ma soprattutto perché la tecnologia edilizia non permetteva di costruire palazzi più alti di una dozzina di piani. Fu solo a partire dall’ultimo scorcio dell’Ottocento con l’introduzione delle armature di acciaio che fu possibile costruire edifici più alti. Gli ascensori divennero quindi indispensabili e l’invenzione di Otis conobbe un rapidissimo successo che fece della Otis la principale industria costruttrice di ascensori, primato che continua anche oggigiorno.

La disponibilità degli ascensori ha anche mutato anche il concetto di prestigio abitativo. Prima del ventesimo secolo era ritenuto prestigioso vivere al primo piano (definito piano nobile) poiché ritenuto lontano dai rumori della strada -non ancora occupate dalle automobili- ma facilmente raggiungibile. I piani alti erano ritenuti di second’ordine. La presenza degli ascensori non solo rese disponibili i piani alti ma gli conferì un più alto status. L’attico, un termine che acquisì il suo significato moderno negli Anni Venti, diventò un’abitazione di prestigio.

Ottavia Cavazza III H