MAFIA: DON RAFFAE’

Mafia: organizzazione criminale suddivisa in più associazioni, rette dalla legge dell’omertà e della segretezza, che esercitano il controllo di attività economiche illecite e del sottogoverno, diffusa originariamente in Sicilia. 

Uno dei cantautori italiani più famosi, Fabrizio de Andrè, scrisse un brano, pubblicato nel 1990 insieme a Massimo Bubola e composto da Mauro Pagani chiamato ‘Don Raffaè’, cantato in napoletano. ‘Don Raffaè’ denunciava proprio la sottomissione dello Stato al potere della criminalità organizzata; il brano racconta il rapporto tra Pasquale Cafiero, brigadiere del carcere di Poggioreale e il boss della camorra Don Raffaè. Il testo della canzone evidenzia la situazione del boss che è agiata e privilegiata, nonostante si trovi in carcere, grazie ai vari favori e servigi offerti dal brigadiere. 

Ma chi è veramente Don Raffaè? Il Don Raffaè a cui si riferisce De Andrè nel testo probabilmente è il boss camorrista Raffaele Cutolo, il fondatore della Nuova Camorra Organizzata. Raffaele Cutolo non fu l’unico all’interno della sua famiglia ad intraprendere una ‘carriera’ mafiosa, poiché anche i suoi fratelli Pasquale e Rosetta Cutolo lo fecero. A soli 22 anni Cutolo commise il suo primo omicidio, egli uccise un giovane che fece apprezzamenti pesanti nei confronti della sorella Rosetta. Egli ebbe anche più relazioni da cui nacquero diversi figli, uno di questi, Roberto, fu ucciso in Lombardia dalla ‘ndrangheta. Raffaele Cutolo venne condannato a quattro ergastoli a partire dal 1955. Dopo essere stato in varie carceri, nel 2020 venne ricoverato a causa di una crisi respiratoria, ma in seguito rifiutò le cure, a inizio aprile ritornò all’interno del carcere di Parma. L’avvocato del boss chiese gli arresti domiciliari, ma la proposta venne rifiutata. Il 30 luglio venne trasferito in ospedale dal carcere di Parma.

Si pensa che la ‘Nuova Camorra Organizzata’ sia nata nel periodo in cui Cutolo si trovava nel carcere di Poggioreale. La NCO è una organizzazione basata su una sola personalità, Raffaele Cutolo era al vertice di questa, ed era detto “Vangelo”. Nel 1978 il boss riuscì ad evadere dall’ospedale psichiatrico giudiziario di Aversa, e in quel periodo la NCO penetrò tutti i settori dell’economia campana. Egli fu catturato il 15 maggio del 1979. Vi furono anche vari avvenimenti, uccisioni ordinate dal boss, scontri e accordi con altre famiglie mafiose e continui spostamenti tra carceri. Nel 1982, il Presidente della Repubblica Sandro Pertini fece trasferire Cutolo all’interno di un penitenziario nel carcere dell’Asinara, egli fu l’unico carcerato lì, fu quindi completamente isolato. L’anno successivo, nel 1983 alcune rivelazioni da parte degli alleati di Cutolo, permisero di ordinare più di 856 mandati di cattura per i cutoliani; la moglie del boss sfuggì al blitz e rimase latitante. 

La mafia è da sempre un assetto internazionale, ci sono e ci sono state molte associazioni ed esponenti che hanno lottano contro l’illegalità e hanno cercato di contribuire nell’eliminarla, tutt’ora continuano a farlo.

 

Articolo di Benedetta Borriello 2^I 

 

 

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