Intervista: la quarantena di un’adulta

Una piccola intervista alla sig.ra Rossella Bertagni per indagare e conoscere quello che è stato il morale di una persona comune durante il periodo di quarantena e per sottolineare le differenze che ci sono anche in questa situazione tra la gioventù passata e quella attuale.

Come si è sviluppato il suo percorso psicologico durante il periodo della quarantena?

Dall’inizio della pandemia fino al periodo estivo ho vissuto la situazione in maniera serena, tranquilla ma soprattutto speranzosa approfittando del tempo messo a disposizione per godermi ogni istante con la mia famiglia. In seguito però dal periodo di settembre in poi, non essendo la situazione migliorata, ha iniziato a diventare sempre più difficile convivere con le limitazioni e le restrizioni soprattutto a causa del fatto che la mancanza dei rapporti sociali che sia con un amico o con un parente sono iniziati a diventare quasi insostenibili.

Durante la pandemia i giovani sono riusciti a restare in contatto e mantenere un rapporto con tutti i loro amici e coetanei attraverso l’utilizzo dei social network. Se la pandemia fosse avvenuta durante la sua gioventù come avreste passato il tempo e come avreste mantenuto i rapporti con i suoi amici non essendo ancora stati creati i social network?

Sicuramente se la pandemia fosse avvenuta durante la mia gioventù noi giovani di quel tempo avremmo pagando un prezzo molto più alto di quello che stanno pagando i ragazzi di oggi proprio per la carenza di piattaforme digitali come i social network. Semplicemente avremmo potuto passare il tempo attraverso attività molto semplici come ad esempio: leggendo libri, ascoltando musica, giocando a carte o a giochi da tavolo insieme a tutta la famiglia o guardando la televisione ma per rimanere in contatto con i nostri amici avremmo avuto una sola via ovvero quella del telefono fisso, e non cellulare, mettendo in conto i continui rimproveri dei nostri genitori per la lunga durata delle telefonate.

Non essendo giovane potreste affermare il fatto che internet e tutte le piattaforme digitali sono stati d’aiuto anche a lei durante il periodo di isolamento? Se si in che modo?

Assolutamente sì, in quanto le piattaforme internet hanno permesso anche a noi adulti di passare il tempo in casa in maniere differenti ad esempio guardando film su piattaforme come Netflix o Prime Video ma soprattutto, come per i ragazzi, ci hanno permesso di mantenere i rapporti con i nostri amici e parenti attraverso lunghe videochiamate le quali hanno fatto si che il tempo passasse più velocemente chiacchierando del più e del meno senza sentire troppo la mancanza e la solitudine di quel periodo. Personalmente, durante la quarantena, sono riuscita anche a vedere e conoscere molte opere d’arte che non avevo mai visto attraverso i siti gratuiti creati dai musei durante il periodo di isolamento permettendo a tutti di continuare ad ammirare, seppur non dal vivo, le magnifiche opere che sono presenti in tutto il nostro paese.

Gaia Ciciani