Moda, la rivoluzione ai tempi del coronavirus

La pandemia di coronavirus ha portato profondi cambiamenti nella vita e nelle abitudini di ognuno di noi, e sono numerosi i settori che ne hanno risentito. Tra di essi spicca la moda che ha dovuto necessariamente rigenerarsi e modernizzarsi a partire dagli acquisti online fino ad arrivare alle sfilate in streaming.

«Bianca prima di tutto in segno di rispetto, ma anche di rinascita, luce dopo l’oscurità e somma di tutti i colori. Bianca come i camici di coloro che mettono a rischio la propria vita per salvare le nostre (…)». Sono queste le parole utilizzate dalla rivista Vogue in riferimento alla copertina bianca della rivista italiana del 10 aprile 2020 per sottolineare il bisogno di rinnovamento al quale il settore ha prontamente risposto. Le novità a cui la moda si sta adattando riguardano anche un nuovo modo di vestirsi: un articolo di Quartz sostiene che, come ogni grande cambiamento storico, anche questa emergenza sanitaria che stiamo vivendo condurrà ad una rivoluzione nella creazione dei capi stessi. Le nuove esigenze dei consumatori porteranno alla predilezione del casual e degli abiti confortevoli.

LO SHOPPING ONLINE

Gli italiani, durante il periodo di lockdown, hanno privilegiato gli acquisti in rete i quali hanno conosciuto un aumento dell’81%1 rispetto all’anno precedente. Quanta influenza avrà questo periodo sugli acquisti online anche dopo la pandemia di Coronavirus? È questa la domanda che si stanno ponendo in primis gli addetti del settore ma anche tutti i consumatori negli ultimi mesi. Secondo i dati riportati da una ricerca europea effettuata dall’azienda americana Capterra il trend dello shopping online è inarrestabile. Ne consegue un necessario impegno sulla digitalizzazione delle grandi e piccole aziende di moda con lo sviluppo di piattaforme di vendita in rete a cui stiamo assistendo sin dalla prima fase dell’emergenza sanitaria.

RICONVERSIONI NELLE PRODUZIONI

Durante il periodo di lockdown italiano molte aziende hanno risposto alla necessità di prodotti sanitari per la prevenzione e cura del Covid-19 come mascherine, respiratori e camici. Tra di essi il Gruppo Armani ha convertito la sua produzione italiana in camici; alla Regione Toscana sono stati donati 135.000 camici e 1.210.000 mascherine chirurgiche da parte di Prada e Gucci.

SFILATE ONLINE

Dal principio di questa emergenza sanitaria le sfilate mondiali non si sono fermate: a marzo 2020 La Shanghai Fashion Week è stata la prima al mondo interamente in digitale. In Italia questa modernizzazione è soggetta ad un dibattito molto acceso tra chi sostiene che lo streaming sia un mezzo valido per presentare le nuove collezioni in questo periodo e chi crede che gli eventi online non abbiano lo stesso valore della sfilata vera e propria: «E lo streaming – che pur funziona in tanti casi – non può sostituire del tutto il momento della sfilata. Credo quindi che le sfilate e le fashion week avranno ancora lunga vita»2 spiega il Presidente della Camera Moda Italiana Carlo Capasa. Per ora però, anche per i più conservatori, appare necessario adattarsi ai nuovi strumenti: l’ultima edizione della Milano Fashion Week del settembre 2020 si è sviluppata in 23 sfilate in presenza e 41 sfilate digitali.

Questa fase magmatica che ancora deve trovare le giuste risposte rispetto ai mutati scenari vedrà sicuramente nel mondo della moda, proprio per il suo carattere globale, un faro di riferimento anche per gli altri settori economici. È quindi fondamentale porre particolare attenzione alle novità che, a partire da quelle già elencate, verranno ulteriormente sviluppate.

Carola Lembo