Cronaca dal futuro

Il 2020 è stato un anno molto difficile, pieno di emozioni e rimpianti che dal passato sono emersi durante il lock down, mentre ero in quarantena.
Il coronavirus era appena stato nominato quando nel giro di una/due settimane tutta Italia si è ritrovata a dover cambiare il ritmo frenetico di sempre e a fare amicizia con la tranquillità ed il silenzio assordante nelle strade solitamente trafficate.

Nel giro di queste due settimane aveva chiuso anche la scuola, ero in quarta superiore, e l’assenza della migliore amica a della compagna di banco si faceva sentire, vederle solo attraverso uno schermo ti faceva star male ma soprattutto l’armonia che c’era in classe mancava.

Noi sembravamo robot appena sfornati da una nuova fabbrica costruita in città.

Non potevi fare nulla: dovevi stare a casa e se volevi uscire per fare una passeggiata dovevi stare entro i 500 m con mascherina e guanti, gli amici non potevi vederli, le strade deserte, quasi nessuno al lavoro e di conseguenza avevi un po più tempo da passare con la famiglia dove potevi iniziare a capire il vero valore… le mamme d’improvviso erano diventate tutte cuoche provette e sfornavano pizze, pane, dolci (ero ingrassata di 10 chili), iniziammo a giocare a carte tra di noi e forse per questo iniziai a sentirmi un po più vicina ai miei genitori che praticamente non vedevo quasi mai poiché erano sempre a lavoro, eravamo proprio una bella famiglia. Ma la situazione peggiore soprattutto è stata la scuola difficile da gestire, tutto online e a settembre quando siamo ritornati ci siamo trovati catapultati in un luogo quasi sconosciuto: gel dappertutto, disinfettanti, mascherine che potevi togliere solo con il permesso dei professori, compagni distanti un metro da te e soprattutto metà classe in presenza e metà classe a casa collegata con il computer.
Io direi che è stato l’anno peggiore della mia vita, un anno vuoto, incompleto, e le emozioni sono state il culmine, tutto mischiato e finivi per non capirci più niente e ti venivano le crisi isteriche.
Bruttissimo.